Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Ottobre 2004
Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Un corpo solo ed un'anima sola...

Mangiando le membra dello Sposo celeste e bevendo il suo Sangue, noi realizziamo con lui un'unione nuziale.

Teodoreto

AVVISI

In questo mese, nei commenti alla liturgia quotidiana sentirete una voce diversa. Non saranno i giovani monaci ma “le” giovani monache a prepararli. Infatti, come è già successo in precedenza, offriamo questo spazio alle nostre consorelle del Monastero Benedettino S. Caterina di Monte San Martino (MC). Ringraziamo le sorelle per aver condiviso con tutti noi le loro meditazioni. E auguriamo loro di poter servire il Signore sempre, con più dedizione e più da vicino.

CONGREGAZIONE SILVESTRINA

  • 20.10.: Bassano R.: Dedicazione della cattedrale di Civitacastellana

MEMENTO

  • MATELICA: Stefano Pedica, mon. presb.

SANTI

Canonizzando alcuni fedeli, ossia proclamando solennemente che tali fedeli hanno praticato in modo eroico le virtù e sono vissuti nella fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce la potenza dello Spirito di santità che è in lei, e sostiene la speranza dei fedeli offrendo loro i santi quali modelli ed intercessori.

SERVIZI

PREGHIERE


Tu stai alla mia porta. Se io, Signore, tendo l’orecchio e imparo a discernere i segni dei tempi, distintamente odo i segnali della tua rassicurante presenza alla mia porta. E quando ti apro e ti accolgo come ospite gradito nella mia casa, il tempo che passiamo insieme mi rinfranca. Alla tua mensa divido con te il pane della tenerezza e della forza, il vino della letizia e del sacrificio, la parola della sapienza e della promessa, la preghiera del ringraziamento e dell’abbandono nelle mani del Padre. E ritorno alla fatica del vivere con indistruttibile pace. Il tempo che è passato con te, sia che mangiamo sia che beviamo, è sottratto alla morte. Adesso, anche se è lei a bussare, io so che sarai tu ad entrare.

Card. Carlo Maria Martini