Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Ottobre 2004
Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 18 ottobre 2004

Missionari come Gesù

Nel mese di ottobre, "missionario" per eccellenza, è necessario che ognuno di noi si senta "piccola missionario di Gesù" nella vita di ogni giorno, nella nostra piccola "Africa" dove i bisognosi di Dio sono davvero tanti. Nelle letture che la Chiesa propone oggi, è evidente e forte l'impronta missionaria che interpella tutti noi che ci dichiariamo cristiani. S. Paolo, è intriso di missionarietà, e lo si può constatare dallo zelo che mostra parlandoci dei suoi collaboratori sparsi nel mondo a predicare il Vangelo. Egli si trova in carcere ed è prossimo alla morte, tuttavia la Parola di Dio non è incatenata, e il cuore di questo uomo corroborato dall'amore di Cristo, desidera ancora fino all'ultimo respiro, diffondere il Kerigma a tutti gli uomini. Notiamo anche la tristezza nel constatare che Dema ha preferito le lusinghe di questo mondo al Regno di Dio. E quanti di noi possiamo chiamarci Dema, che per paura o menefreghismo, cerchiamo dovunque i nostri interessi fuorché in Colui che solo sa interessarsi di noi.
Anche nel Vangelo, ritorna il tema della missione, esteso non più solo ai Dodici ma ai Settantadue, ossia ad ognuno di noi, tutti siamo interpellati da Gesù, in quanto battezzati a donare all'umanità l'Amore di Dio. Meraviglioso e impegnativo il PROGRAMMA DEL MISSIONARIO tracciato da Gesù:
1. Il missionario deve portare la felicità e la salvezza di Dio per tutti gli uomini;
2. Lavora in spirito di comunità, "a due a due" per l'aiuto reciproco e per la validità della testimonianza.
3. Confida sempre nell'aiuto di Dio perciò sarà povero.
4. Non saluta nessuno. All'epoca, durante un viaggio i saluti veri e propri richiedevano una quantità straordinaria di tempo. Bisognava domandare: "Dove vai? Da dove vieni? Come ti chiami? Quanti bambini hai?" ecc. e occorreva rispondere. Perciò Gesù proibisce i saluti, ci vuole troppo tempo e la predicazione evangelica è urgente!
5. Testimoniano ai credenti e ai non credenti, l'indifferenza degli uomini non deve fermarli.
6. Operano con l'autorità del Cristo.
7. Danno il saluto di pace.
La preghiera è la sorgente e il fine della missione, è l'unione con Dio, primo e più efficace mezzo apostolico. Ciascuno di noi, dunque, può innalzare suppliche a Dio affinché a tutti giunga la sua Parola, nessuno è giustificato nel non farlo. "La messe è molta ma gli operai sono pochi", prendiamo coscienza, noi piccolo gregge, depositario del Regno (Lc12,32), destinato a tutto il mondo. La missionarietà della Chiesa è conoscenza dell'Amore del Padre per "tutti" e "singoli" i suoi figli e non è fanatismo, bensì riconoscere in un mondo dove le radici cristiane sono state negate, l'importanza di ritrovare la nostra vera identità di Figli di Dio. Che significa essere missionari oggi? Dove il terrorismo sembra dilagare e l'Islam fondamentalista seminare odio dovunque? Il vero missionario è colui che porta la Pace, SHALOM! Noi tutti, come Cristo, siamo chiamati a dare la Pace, che indica rapporto tra uomo e uomo e tra Dio e l'uomo, segno di riconciliazione, atto di redenzione. Stare in pace, significa anche "Amerai il prossimo tuo come te stesso", ossia "Sarai in pace col tuo prossimo come sei in pace con te stesso", ancora "Sarai felice con il prossimo come lo sei con te". Chi semina discordia è perché odia se stesso. Seminiamo dunque la pace innanzitutto nei nostri cuori, nelle nostre case, spazio segreto all'uomo in cui Cristo entra e diventa Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano che abitava in Egitto diceva sempre: «Non c'è strada più breve che quella dell'umiltà».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN QUALI ORE I FRATELLI DEVONO PRENDERE I PASTI

Dal 14 settembre sino all'inizio della Quaresima il pasto sarà sempre a nona. In Quaresima poi fino a Pasqua sarà a vespro; nel qual caso l'ora dei Vespri sia regolata in modo tale che i fratelli mentre mangiano non abbiano bisogno della lucerna, ma si svolga tutto quando è ancora giorno. Così pure in ogni stagione, l'ora della cena o dell'unica refezione sia regolata in modo che tutto si faccia con la luce del giorno.

Cap.41,6-9.