Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
09 - 15 Febbraio 2020
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Martedì 11 febbraio 2020

Una Chiesa sempre nuova.

Scribi e farisei si coalizzano contro Gesù e muovono un’accusa contro di lui. Alcuni dei suoi discepoli mangiavano il cibo con le mani impure, cioè non lavate, offendendo così, a parer loro la tradizione, al contrario dei Giudei i quali non mangiano, se non si sono prima lavate le mani con gran cura, attenendosi alla tradizione degli antichi; scrupolosamente quando tornano dalla piazza, non mangiano senza prima essersi purificati. Sono ligi alla tradizione nell’osservare: lavatura di coppe, di brocche, di vasi di rame e di letti. La risposta puntuale di Gesù: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini, trascurando infatti il comandamento di Dio, si attengono alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fanno molte altre cose simili». L’accusa finale: «Voi siete abili nell'annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. I tradizionalisti esistono ancora: essenzialmente sono coloro che non comprendono addirittura rifiutano la “novità” di Cristo. Spesso si appellano a riti e usanze esteriori che vorrebbero fossero ritenute vitali e di primaria importanza. La nostra santa religione, perché di orine divina, ha in sé un sacro e profondo dinamismo, perché antica e sempre nuova. Alla luce dello Spirito lo si comprende, si vive e si testimonia questa gioiosa verità che ci qualifica essenzialmente e veramente fedeli.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Discernimento

«Un anziano disse: "Non fare niente prima di aver esaminato il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Il primo gradino dell'umiltà si sale quando, avendo sempre davanti agli occhi il timor di Dio, si fugge nel modo più assoluto la dimenticanza; ci si ricorda sempre di tutti i comandamenti di Dio e si medita continuamente nel proprio cuore come cadano nella geenna per i loro peccati quelli che disprezzano Dio e come la vita eterna sia preparata per quelli che lo temono; e, guardandosi ogni momento dai peccati e dai vizi di ogni genere, cioè dei pensieri, della lingua, degli occhi, delle mani, dei piedi, della volontà propria, nonché dai desideri della carne, ci si affretti ad amputarli.

Cap.7,10-12.