Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un'ultima volta ha dato la benedizione "Urbi et orbi". Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen
Domenica prossima: Con la DOMENICA DELLE PALME l'ingresso di Gesù in Gerusalemme si apre la Settimana santa, la principale di tutto l'anno liturgico. Essa è la più ricca delle memorie dei misteri della redenzione: la passione, la morte, la sepoltura, la resurrezione del Signore.
Canonizzando alcuni fedeli, ossia proclamando solennemente che tali fedeli hanno praticato in modo eroico le virtù e sono vissuti nella fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce la potenza dello Spirito di santità che è in lei, e sostiene la speranza dei fedeli offrendo loro i santi quali modelli ed intercessori.
Colui che ha per trono il cielo, e la terra come sgabello dei suoi piedi: il Verbo di Dio Padre, il Figlio coeterno, oggi viene a Betania, umilmente seduto su un puledro d'asina...
Il Figlio e Verbo del Padre, come lui eterno e senza principio, viene oggi nella città di Gerusalemme assiso sul puledro di un giumento. Colui che i cherubini, pieni di timore, non osano fissare, lo acclamano i fanciulli con le palme e con i rami...
Tu che cavalchi sui cherubini e sei esaltato dai serafini, come Davide monti su un puledro, o Buono. I bambini ti lodano come Dio e i giudei iniqui ti bestemmiano, mentre tu assiso sul puledro prefiguri la conversione delle genti indomabili dall'incredulità alla fede. Gloria a te, o Cristo, o solo misericordioso e amico degli uomini...