Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Marzo - 04 Aprile 2009
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Scarica versione .epub della Liturgia del Giorno

Mercoledì 01 aprile 2009

Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero...

Mentre ci avviciniamo alla settimana di passione anche la liturgia ci presenta l'inasprimento del confronto tra i farisei e i dottori della legge e Gesù. Inasprimento che lo porterà alla morte cruenta sulla croce. Ma il brano di oggi ci può essere utile anche per noi, dal punto di vista spirituale. Giovanni sottolinea che il peccato ci rende schiavi. Dice che chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. E finché siamo nel peccato rimaniamo schiavi, nonostante tutte le apparenze che possiamo mostrare di libertà. La libertà vera proviene da Gesù, che è la verità. Perciò egli promette la verità ai suoi discepoli e dichiara che la verità li avrebbe resi liberi. La verità è la realtà di Dio resa accessibile agli uomini nel suo Figlio. La verità è il Verbo fatto uomo, e si oppone a tutto ciò che vi è di irreale e di illusorio nella carne. La tirannia da cui si deve essere liberati è quella del peccato. Gesù rimprovera l'orgogliosa affermazione dei giudei che si vantano di essere discendenza di Abramo. Essi non accettano le parole di Gesù, e cercano la propria morte e con ciò sono in opposizione con Abramo, che fu uomo tutto di fede. La libertà vera proviene dalla nostra comunione con Cristo, che è la verità. Chiediamo oggi di poter rimanere sempre fedeli perché «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi», dice il Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anacoreta divenne vescovo. Pio e pacifico, non correggeva nessuno, sopportando con pazienza le colpe e i peccati di ciascuno. Ora, il suo economo non amministrava correttamente gli affari della Chiesa e alcuni vennero a dire al vescovo: «Perché non rimproveri questo economo così negligente?». Il vescovo differì il rimprovero. L'indomani gli accusatori dell'economo ritornarono dal vescovo, irritati contro di lui. Il vescovo, avvertito, si nascose in qualche parte e arrivando non lo trovarono. Lo cercarono a lungo, lo scoprirono alla fine e gli dissero: «Perché ti sei nascosto?». Egli rispose: «Perché ciò che sono riuscito ad ottenere in sessanta anni, a forza di pregare Dio, voi volete rubarmelo in due giorni».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE IL CELLERARIO DEL MONASTERO

Se la comunità è numerosa gli si diano degli aiutanti, in modo che coadiuvato da loro possa adempiere l'ufficio assegnatogli senza perdere la pace dell'anima. Le cose da darsi e quelle da richiedersi si diano e si richiedano nelle ore stabilite, affinché nessuno si turbi o si rattristi nella casa di Dio.

Cap.31,17-19.