Gesù appare ai discepoli turbati da tutti questi avvenimenti che hanno dell'incredibile. Una serie di fatti straordinari ed inspiegabili si sono verificati dalla mattina di questa giornata memorabile. Qualcosa di grandioso è avvenuto; il loro cuore, nel più profondo intimo, sa che cosa è. Il Maestro, il loro Signore, lo aveva predetto tante volte! Dopo tre giorni sarebbe resuscitato. È troppo grande la gioia perché vi ci si possa credere subito! Eppure è successo! Gesù appare proprio per confermare questo pensiero, proprio perché ciò che sembra indicibile diventi realtà vera e concreta. In Gesù Risorto abbiamo la fonte prima ed ultima della nostra fede. Della fede personale che chiede l'incontro unico con il Nostro Signore e della fede della Chiesa, alimentato dallo Spirito Santo. Sono due realtà non contrapposte ma che si devono integrare a vicenda. Gesù non ci vuole dei fondamentalisti ciechi ma ci invita a considerare bene tutte le espressioni della nostra religiosità per non cadere in uno spazio troppo individualistico. La fede della comunità di Gerusalemme interpella la nostre vere fede per una verifica che è segno di apertura, è gioia di una scoperta che dispiega al nostro cuore di giorno in giorno.
Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».
CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.