L'episodio dei discepoli di Emmaus è molto significativo. Vi è la presenza di Gesù Risorto che appare a due discepoli sconsolati ed afflitti, nella sera della Pasqua. Si avvicina a loro, percorre la loro strada di sfiducia, cena con loro ed è riconosciuto nel gesto dello spezzare il pane. Qui succede qualcosa di imprevisto che cambia la storia di questi due discepoli e probabilmente anche la storia dei discepoli che erano a Gerusalemme. Generalmente siamo portati ad identificarci con i discepoli che hanno incontrato il Signore; vogliamo leggere la nostra storia in parallelo con la loro e scoprire la novità di vita dell'incontro con Gesù. Incontro nella vita, ma soprattutto nella Chiesa e nelle celebrazioni eucaristiche. È la storia della Chiesa che vi leggiamo, è Gesù che annuncia la Parola e spezza il pane. Guardiamo però anche alla comunità che sta a Gerusalemme e che aveva avuto l'annuncio di salvezza tramite Simon Pietro, ma che era ancora incredula. L'arrivo di questi due discepoli cambia anche la loro storia; vi saranno altre apparizioni di Gesù ma è importante quello che riferiscono ora i discepoli. Il loro annuncio non è sulla loro storia. A livello della comunità il loro incontro con il Gesù Risorto si confronta con l'incontro con la vicenda di Simon-Pietro, testimone della tomba vuota. I discepoli di Emmaus danno testimonianza della sua parola. La fede personale ha un valore immenso per la nostra vita ma ci deve essere sempre il confronto con la fede della Chiesa per poterne verificare l'autenticità.
Disse un anziano: «L'umiltà non è uno dei piatti del festino, ma il condimento che insaporisce tutti i piatti».
CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA In ogni momento i monaci devono coltivare il silenzio, ma soprattutto nelle ore notturne. Perciò in tutti i tempi, sia nei giorni di digiuno che nei giorni del doppio pasto, ci si regoli così: se è un giorno in cui c'è il pranzo, i fratelli, appena alzatisi da cena, si riuniscano tutti insieme e uno legga le Collazioni o le Vite dei Padri o altro testo che edifichi chi ascolta; ma non i primi sette libri della Bibbia o i libri dei Re, perché alle menti deboli non sarebbe utile udire a tale ora queste parti della Scrittura, le quali tuttavia si devono leggere in altri momenti. Se invece è giorno di digiuno, dopo la celebrazione dei Vespri, fatto un breve intervallo, si riuniscano subito per la lettura delle Collazioni, come abbiamo detto sopra; se ne leggano quattro o cinque fogli o quanto l'ora permette, per dare modo a tutti, durante il tempo della lettura, di radunarsi insieme, anche quelli occupati in qualche ufficio loro assegnato.