Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 - 30 Agosto 2003
Tempo Ordinario XXI, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 25 agosto 2003

Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?

Nel Vangelo di oggi Gesù parla con foga, una foga quasi inaspettata da chi si proclama mite ed umile di cuore. Il suo ardore deriva dal desiderio di vedere applicata una religione pura e libera da qualsiasi ipocrisia. E' l'atteggiamento equivoco che ha sempre suscitato la reazione forte di Gesù. Lo stesso Gesù, sempre pronto al perdono e pronto ad accogliere i peccatori, ora usa un linguaggio ed un agire completamente diverso. Egli legge nel cuore degli uomini per verificarne le intenzioni. Il Vangelo di oggi è però importante anche per un insegnamento sempre attuale. Gesù, nei Vangeli non si dimostra mai contrario al culto. Egli ha sempre professato un grande rispetto per il tempio ed è sempre stato presente alle più importanti feste che si svolgono a Gerusalemme. Il suo insegnamento è passato per le varie sinagoghe delle più importanti città ebraiche e si è svolto anche durante le azioni liturgiche. E' importante, però veder dove si rivolge l'attenzione di Gesù; non tanto alle mura ed alle opere architettoniche ma soprattutto laddove vi è la presenza del Signore. Per noi allora è importante, entrando in una chiesa, trattare con il dovuto rispetto le immagini sacre in essa contenuta; il nostro primo pensiero dovrebbe essere, però, rivolto al tabernacolo dove vi è Gesù nell'Ostia Consacrata. Cerchiamo quindi la lampada rossa che ci indica la presenza del Signore, chiediamo a Lui la purezza delle intenzioni per predisporci al meglio alla preghiera.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Dio ascolta realmente la nostra povera voce, le nostre fragili parole.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Ecco, quando il monaco avrà asceso tutti questi gradini dell'umiltà, allora giungerà a quell'amore che, essendo perfetto, scaccia via il timore (1 Gv 4,18); e per mezzo di esso tutto ciò che prima osservava non senza una certa paura, comincerà ora a compierlo senza alcuna fatica ma quasi naturalmente, come per abitudine, non già per timore dell'inferno, ma per amore di Cristo, per la stessa buona abitudine e per il gusto della virtù. Tutto questo il Signore si degnerà di mostrare, per mezzo dello Spirito Santo, nel suo operaio ormai purificato dai vizi e dai peccati!

Cap.7,67-70.