Nato a Peralta de la Sal (Spagna) nel 1558. Nel 1583 divenne sacerdote, occupando delicate ed importanti mansioni in varie diocesi di Spagna; a contatto col popolo ebbe modo di conoscerne le miserie e di rifletterne sulle ragioni di esse. Nel 1592 una serie di complesse e delicate ragioni lo portò a Roma. La miseria dei ragazzi abbandonati lo colpì talmente da indurlo a fondare un Ordine dedito a dare un'istruzione ai più poveri, nacquero così le "Scuole Pie" e i suoi religiosi furono chiamati "scolopi". Morì il 25 agosto 1648, novantenne e provato per molte disavventure e incomprensioni in seno all'Ordine da lui stesso fondato. Fu canonizzato nel 1767.
San Giuseppe Calasanzio, sacerdote, che istituì scuole popolari per la formazione dei bambini e dei giovani nell'amore e nella sapienza del Vangelo, fondando a Roma l'Ordine dei Chierici regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie.
Dagli «Scritti» di san Giuseppe Calasanzio, sacerdote
Sforziamoci di seguire Cristo e di piacere a lui solo
E' missione nobilissima e fonte di grandi meriti quella di dedicarsi all'educazione dei fanciulli, specialmente poveri, per aiutarli a conseguire la vita eterna. Chi si fa loro maestro e, attraverso la formazione intellettualòe, s'impegna a educarli, soprattutto nella fede e nella pietà, compie in qualche modo verso i fanciulli l'ufficio stesso del loro angelo custode, ed é altamente benemerito del loro sviluppo umano e cristiano. La scuola é un mezzo formativo insostituibile, non solo per preservare i fanciulli dal male, ma soprattutto per indirizzarli efficacemente al bene, qualunque sia la loro condizione familiare o sociale. L'assiduo contatto con l'insegnante può incidere così profondamente sull'animo dei giovani da trasformare del tutto la loro vita. Come teneri virgulti, i giovan si lasciano facilmente volgere dall'educatore nella direzione da lui voluta; ma sarà ben difficile riprenderli e rieducarli, quando avessero preso pericolose deformazioni.
L'accurata educazione dei fanciulli, specialmente poveri, non solo favorisce la loro promozione in senso umano e cristiano, ma é da tutti altamente apprezzata: dai genitori, che hanno la soddisfazione di vedere i loro figli indirizzati sulla via del bene; dalle autorità dello stato, che possono contare su cittadini onesti e sudditi fedeli; dalla Chiesa soprattutto, che acquista in loro dei membri attivi e validi per le varie espressioni del suo apostolato. La missione educatrice richiede molta carità, pazienza a tutta prova, umiltà profonda: ma chi vi consacra la vita, e chiede a Dio di essere fedele al suo impegno educativo, oltre alla gioia di sentirsi scelto come cooperatore della vertà, avrà da Dio stesso sostegno e conforto, e riceverà da lui la ricompensa di cui parla il libro santo: «Coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre» (Dn 12, 3).
Tutto questo certamente otterranno coloro che, vincolandosi a questa missione nella donazione piena di una vita consacrata, si sforzano di seguire Cristo e di piacere a lui solo, che ha detto: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 40).(Memoriale al Card. M.A. Tonti, 1621; Ephem. Calas. 36, 9-10: Roma 1967, pp. 473-474; L. Picanyol, Epistolario di san Giuseppe Calasanzio, 9 voll.: ediz. Calas., Roma 1951-1956).
Giuseppe (Peralta de la Sal, Spagna, 1557 - Roma, 25 agosto 1646 ), di nobile famiglia, intraprese la carriera ecclesiastica, recandosi a Roma in cerca di una conveniente sistemazione. Qui incontrò molte iniziative di assistenza ai poveri e ai malati, e collaborò con san Camillo de Lellis. Prendendo a cuore la situazione dei ragazzi poveri, privi di un’istruzione adeguata, aprì per loro scuole gratuite e fondò la Congregazione dei Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie (Scolopi).
Dal Comune dei santi: per gli educatori o dal Comune dei pastori: per un pastore.
O Dio, che hai dato al santo presbitero Giuseppe [Calasanzio] doni straordinari di carità e pazienza per dedicare la vita a istruire i giovani e a formarli in ogni virtù, concedi a noi, che lo veneriamo come maestro di sapienza, di essere come lui cooperatori della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.