Gesù continua ad insegnare in parabole. Oggi possiamo trarre una riflessione tratta dall'esperienza delle prime comunità cristiane. Già in esse cominciano ad affiorare le prime difficoltà, i primi dubbi ed anche le prime divisioni. Gesù con questa parabola vuol mettere in guardia i discepoli sull'atteggiamento da avere in queste situazioni. E' l'invito a prendere esempio da lui, sempre pronto a lottare contro il male ed il peccato ma a mostrare misericordia verso gli uomini. E' normale che nelle comunità ognuno abbia dei tempi diversi di maturazione spirituale; può accadere anche che alcuni possono sbagliare. Gesù invita i discepoli a non discriminare queste persone. La responsabilità di ognuno è nel vigilare perché il male non si diffonda nell'accettazione, però, delle singole situazioni umane. A noi non è dato il giudizio sugli altri uomini. La comprensione umana che chiede Gesù è l'applicazione delle misericordia e non condiscendenza al male. La puntualizzazione di Gesù è ben precisa quando ci dice che il giudizio è una facoltà divina. Il bene comune a la vita sociale necessita che degli uomini, in circostanze ben precise e regolamentate debbono esprimere dei giudizi. La condanna di Gesù non è rivolta a queste situazioni; nel condannare il sopruso ricorda comunque che la giustizia umana non è mai la stessa della giustizia divina.
Dio è raro: deve essere cercato a lungo affinché raramente ci sia data la grazia di incontrarlo.
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Custodire pura la propria lingua da ogni discorso cattivo e sconveniente. Non amare di parlare molto. Non proferire parole leggere o che provocano il riso. Non amare il riso troppo frequente e smodato. Ascoltare volentieri le sante lettura. Dedicarsi con frequenza all'orazione. Confessare ogni giorno a Dio nella preghiera le proprie colpe passate con lacrime e gemiti. Delle stesse colpe fare penitenza ed emendarsi per l'avvenire.