Dal primo libro di Samuele.
In quei giorni, Davide disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo". Saul rispose a Davide: "Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua adolescenza". Davide aggiunse: "Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo". Saul rispose a Davide: "Ebbene va' e il Signore sia con te".
Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. Il Filisteo disse a Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche".
Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani".
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l'uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Sal 143
RIT: Benedetto il Signore, mia roccia.
Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.
RIT: Benedetto il Signore, mia roccia.
Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo.
RIT: Benedetto il Signore, mia roccia.
O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l'arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.
RIT: Benedetto il Signore, mia roccia.
Carissimi, con grande fede, rivolgiamo oggi la nostra preghiera a Dio Padre, perché la festa di sant'Antonio abate, padre dei monaci, ci ricordi il primato assoluto di Dio nella nostra vita. Diciamo insieme:
Sii tu, Signore, la nostra gioia.
Perché la Chiesa, tempio del Dio vivente, sia segno per tutto il mondo della trascendenza di Dio. Preghiamo:
Perché nella Chiesa risuoni sempre con vitale freschezza l'appello di Gesù, suscitatore di vocazioni evangeliche radicali. Preghiamo:
Perché i cristiani sappiano presentare al Signore l'offerta di un impegno fattivo per la giustizia. Preghiamo:
Perché chi si sente solo possa imparare, da sant'Antonio abate, la spiritualità di una solitudine che non è isolamento, ma tenerezza e gioia con Dio. Preghiamo:
Perché impariamo a rispettare e stimare le vocazioni eremitiche e contemplative come doni della grazia di Dio per il bene di tutta la Chiesa. Preghiamo:
O Dio, che chiami in disparte ancora tanti uomini e donne riservandoli per te, insegnaci a capire che siamo fatti solamente per lodare, servire ed amare te, unico e sommo bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, * noi celebriamo la mirabile opera della tua provvidenza, * che richiama l'uomo alla santità dell'origine + e gli fa pregustare i doni per lui preparati nel mondo nuovo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo senza fine l'inno della tua gloria: **