Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
13 - 19 Aprile 2025
Settimana Santa , Colore rosso
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

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Domenica 13 aprile 2025

La Via ardua dei risorti.

Il trionfo, le festose acclamazioni, gli osanna, l’esaltante entrata messianica di Gesù a Gerusalemme, la benedizione delle palme e subito dopo, con il racconto della passione, l’inizio della settimana santa, l’ultimo tratto che ci conduce alla Pasqua: tutto questo celebriamo in questa domenica. Il significato della palma è quello della vittoria, dell’ascesa, della rinascita e dell’immortalità. Dopo aver anche noi, con le palme in mano, cantato ed osannato al Re dei re, all’eccelso Signore nostro, giunti all’altare del Sacrificio, ci sopraggiunge un momento di amara delusione e un pungente rimprovero: perché quel corteo si è così rapidamente dileguato? Perché gli osannanti sono di nuovo tornati tra i dispersi? Perché a quegli osanna fa seguito il coro assordante dei «crucifiggi»? Perché il nostro Re e Signore che ha predicato e dato amore deve morire come un malfattore, vittima dell’odio e della ferocia umana? «Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello!» L’Onnipotente Signore, fonte inesauribile di vita, vuole darci contemporaneamente la misura della sua infinita misericordia e indurci a comprendere tutto il peso del nostro peccato. Scopriamo così che la passione del Figlio di Dio, nei suoi tratti essenziali, contiene e racchiude in sé tutta la storia del mondo, la storia di tutti e di ognuno di noi: una storia che è intessuta di amore e di odio, di peccato e di ribellioni, di bene e di male, di giustizia, d’innocenza e di condanne, e di assurde violenze. Soltanto alla fine della passione possiamo intravedere dalla croce spoglia l’approdo a cui Dio ci vuole condurre. Allora ci è dato di comprendere a pieno il significato di quella solenne dichiarazione di Gesù: «Io sono la Via». Seguendolo nel momentaneo trionfo, seguendolo poi coraggiosamente per la via della passione, scoprendo il dono di poter condividere con Lui la nostra personale e umana sofferenza, ci troviamo immessi nella Via, ci caliamo nel mistero di quella morte e sentiamo vivo in noi il pulsare intenso della croce e della vita. Le due passioni, la Sua e la nostra, si sono fuse in un indissolubile connubio. Sì, tutto si volge verso una universale e cosmica risurrezione, che è però potentemente personale: è questa la Verità che supera il dolore, la croce, la sofferenza, che dà significato e speranza dopo il percorso breve della vita. Dobbiamo attendere ancora qualche giorno e poi scopriremo esultanti come, il cero pasquale, la Luce di Cristo, la luce ravvivata della nostra fede, squarcia le tenebre, rischiara il buio della chiesa, rasserena le coscienze e fa brillare le supreme certezze. Illumina di Cielo il nostro mondo!
Afferma la tua fede: «Io credo, risorgerò».


Inizia la settimana santa.

Nella settimana santa la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita, a cominciare dal suo ingresso messianico in Gerusalemme e fino alla sua beata passione e gloriosa risurrezione.

La Domenica delle palme «della Passione del Signore», nella quale la Chiesa dà inizio alla celebrazione del mistero del suo Signore morto, sepolto e risorto, unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l'annunzio della sua gloriosa passione. I due aspetti del mistero pasquale vengano messi in luce nella catechesi e nella celebrazione di questo giorno.

L'ingresso del Signore in Gerusalemme viene commemorato con la solenne processione, con cui i cristiani, imitando le acclamazioni dei fanciulli ebrei, vanno incontro al Signore al canto dell' «Osanna».
La processione sia una soltanto e fatta prima della Messa, quella con maggiore concorso di popolo, anche nelle ore vespertine sia del sabato che della domenica. I fedeli si raccolgano in una chiesa minore o in altro luogo adatto fuori della chiesa verso la quale la processione è diretta. I fedeli partecipino a questa processione cantando e portando in mano rami di palma o di altri alberi. Il sacerdote e i ministri precedono il popolo, portando anch'essi le palme.
Le palme vengono benedette per essere portate in processione. Conservate religiosamente in casa, richiamano alla mente dei fedeli la vittoria di Cristo celebrata in questo giorno con la processione.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse un anziano: «Senza la sorveglianza delle labbra è impossibile all'uomo progredire anche in una sola virtù; poiché la prima delle virtù è la sorveglianza delle labbra».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

LA MISURA DEL CIBO

Per il pasto quotidiano - abbia esso luogo a sesta o a nona - noi pensiamo che siano sufficienti in tutte le stagioni due pietanze cotte, per riguardo alle infermità dell'uno o dell'altro dei fratelli; cosicché chi non può cibarsi di una, si nutra con l'altra. Quindi due pietanze cotte bastino a tutti; e se ci fosse la possibilità di avere frutta e legumi freschi, se ne aggiunga una terza. Di pane sarà sufficiente una libbra di buon peso al giorno, sia quando si fa un pasto solo sia quando si pranza e si cena. Che se si deve anche cenare, il cellerario metta da parte un terzo di quella libbra e lo passi a cena.

Cap.39,1-5.