Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
06 - 12 Aprile 2025
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

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Venerdì 11 aprile 2025

Amati sino alla fine.

Gesù ha fatto vedere molte opere buone; i Giudei cercavano di catturarlo e raccoglievano delle pietre per lapidarlo! Geremia, con accenti sorprendentemente precisi, ci fa sentire le voci nemiche: «Sentivo la calunnia di molti: “Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo”. “Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta”. Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso». Ma per Gesù non era giunta la sua ora ed egli sfuggì dalle loro mani. La motivazione delle assurde minacce: «Tu, che sei uomo, ti fai Dio». Gesù fa notare che tutti siamo figli dell’unico Padre. La sua figliolanza divina, però, viene dalla perfetta unione al Padre e dalla missione e dalle opere che Egli sta compiendo nel suo nome e come inviato da lui: «Credete alle opere», egli dice, «perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». È molto importante che, a pochi giorni dalla passione di Gesù, sia ravvivata la nostra fede nella sua divinità: l’uomo giudicato e condannato, l’uomo sottoposto a crudelissima passione, l’uomo flagellato e coronato di spine, trattato come un malfattore, inchiodato alla croce, che agonizza, muore e viene posto nel sepolcro, è il figlio di Dio che così adempie l’opera misericordiosa del Padre celeste. Ciò avviene per adempiere un suo mandato e per una libera scelta di Gesù: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine».
Dirò più volte oggi, con fede e trasporto: «Gesù, ti amo!».


Apoftegmi - Detti dei Padri

Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LETTORE DI SETTIMANA

Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.

Cap.38,1-4.