Non sempre è facile saper scorgere Dio nella quotidianità. C'è da chiedersi se l'immagine che ci si fa di Lui, seppure confusamente, è oggettiva, oppure corrisponde ad una costruzione mentale inficiata da categorie sociali, da strutture familiari e da formazione culturale. Il vangelo che ci viene proposto oggi, ci mette in guardia contro ogni preclusione di sorta. E la prima lettura, nel presentarci Geremìa, indica un personaggio che adeguando il suo operato alla volontà di Dio, si mette al di fuori del pensare comune. Gesù e Geremia, i profeti, e tutti coloro che si sono decisamente schierati dalla parte di Dio, hanno dovuto combattere contro il sentire comune ed hanno pagato con il disconoscimento attuato anche dalle persone loro più vicine. Occorre andare sempre al di là delle apparenze per scorgere una realtà più profonda, in cui Dio si manifesta e che non corrisponde ai nostri luoghi comuni. "Dio è Dio e non uomo", dice l'autore sacro...
La fiducia e la speranza che Dio lo ama. "Soltanto non abbatterti – dice Giovanni Crisostomo al figlio spirituale Teodoro - Ecco ciò che non smetterò di ripeterti ogni volta che ti parlerò, ovunque ti vedrò; ed è ciò che ti farò dire da altri". La cosa peggiore è "la disperazione che leva la fiducia in coloro che sono caduti".
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Non odiare nessuno. Non nutrire gelosia. Non assecondare l'invidia. Non amare i litigi. Fuggire l'alterigia e l'arroganza. Venerare gli anziani. Amare i giovani. Nell'amore di Cristo pregare per i nemici. Tornare in pace con chi si è in contrasto prima che tramonti il sole. E della misericordia di Dio non disperare mai.