"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". San Giovanni, il Battezzatore, Lo vede venire verso di Lui, per farsi battezzare... Ma è Lui, è Gesù, la Fonte dell'Acqua viva! E chi beve di quell'acqua, chi crede in Lui e a Lui aderisce con tutto se stesso, non avrà mai più sete. ...Ed è bello vederlo Gesù, vi ricordate domenica scorsa il Battesimo, mentre si s'incammina lentamente lungo le rive del fiume Giordano: sopra di Lui si fa visibile lo Spirito del Signore nella sua luce sfolgorante e candidissima. E San Giovanni se ne accorge subito: "E' Lui! E' Lui l'Atteso!". Lo riconosce e Lo addìta a tutti con tanta gioia come "l'Agnello di Dio, Colui che toglie il peccato del mondo". E noi, fin dal giorno del nostro battesimo Lo abbiamo accolto nella nostra vita; abbiamo accolto Colui che toglie i nostri peccati; e ci ha fatto diventare come Egli è: Figlio di Dio! E siamo sempre amati da Lui, siamo salvati, siamo perdonati e veniamo sempre più santificati e divinizzati dal suo Amore misericordioso, e già siamo diventati santi per chiamata, come ci ricorda San Paolo. Perciò dobbiamo gioire nel Signore, sempre, perché siamo "figli di Dio, figli dell'Altissimo!" E non esiste sulla terra un onore più grande, e una gioia più grande di questa: ...figli di Dio! E Giovanni Battista, ancora ci ripete: "Ho contemplato lo Spirito discendere come una Colomba dal cielo e rimanere sopra di Lui... E' Lui che battezza nello Spirito Santo! ...è il Figlio di Dio". E noi tutti dunque, che siamo battezzati in Lui, siamo stati battezzati nello Spirito Santo e siamo figli di Dio. Infatti lo Spirito, che si posò su Maria, su Gesù e sugli Apostoli come Colomba e come Fuoco d'Amore, si posa anche dolcemente sopra ognuno di noi, sul nostro capo, sul nostro cuore, perché siamo figli di Dio. Tutto questo perché "Il Verbo si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi; a quanti Lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio".
«Una parola non è possibile adesso – constata tristemente un padre del deserto. Quando i fratelli interrogavano gli anziani e facevano ciò che questi dicevano, Dio provvedeva per loro come dovevano parlare. Ma ora, poiché chiedono e non fanno ciò che odono, Dio ha tolto dagli anziani il dono della parola; e non sanno cosa dire, perché non vi è chi metta in pratica»
QUALE DEVE ESSERE L'ABATE Sappia pure l'abate che il padre di famiglia ascriverà a colpa del pastore quanto di minor bene avrà trovato nel suo gregge. Sarà scusato, il pastore, soltanto se avrà usato ogni diligenza verso un gregge turbolento e disobbediente e avrà applicato tutti i rimedi alla loro cattiva condotta; allora, assolto nel giudizio divino, potrà dire col profeta: «Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato (Sal 39,11); ma essi mi hanno deriso e disprezzato» (Is 1,2 Volg.). E allora per le pecore ribelli alle sue cure ci sarà alla fine quale castigo la morte.