Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Dicembre 2022
Tempo di Avvento II, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Venerdì 09 dicembre 2022

E’ oggi… è ora…

Le parole del Vangelo di oggi sono di un’attualità estrema. Infatti Gesù disse: “A chi posso paragonare questa generazione? E simile a bambini che stanno seduti in piazze e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto”. Infatti sembrano descrivere l’indifferenza, l’insensibilità, che caratterizza il mondo di oggi. Praticamente non c’è niente che vada bene a questi bambini. Non è per caso che Papa Francesco sta denunciando questa cultura dell’indifferenza, dell’insensibilità. Giovanni Battista non li ha accontentati, perché viveva una vita di ascesi troppo rigorosa. Dice il testo: “È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.” Il più delle volte chi ha la critica facile lo fa in modo da avere una scusa per non fare qualcosa in prima persona. È sempre meglio puntare il dito che rimboccarsi le maniche, ma anche se questo è chiaro a tutti, continuiamo a vivere con un’apatia diffusa. Il problema non è nemmeno il modo, perché chi in fondo non vuole mettersi in gioco trova sempre un modo per non farlo. Si può essere sobri come Giovanni e finiranno per dire che sei troppo strano. Si può essere relazionali come Gesù e finiranno per leggere tutto questo con ambiguità. Nel nostro cammino di Avvento, il vangelo odierno ci chiama a cambiare i mondi ma non a partire dagli altri ma da noi stessi. Purtroppo, spesso siamo noi oggi quei bambini che non si lasciano implicare. Alla luce della pericope di oggi, ciascuno si potrebbe fare una domanda seria: in che modo mi sto preparando per accogliere il Figlio di Dio che viene nel mondo? Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Isaia disse: "se uno vuole rendere male per male, può ferire la coscienza del fratello anche con un solo cenno".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ORDINE DELLA COMUNITÀ

Dovunque i fratelli si incontrano, il più giovane chieda la benedizione al più anziano; quando passa un anziano, il più giovane si alzi e gli ceda il posto a sedere e non ardisca sedersi di nuovo se non glielo permette l'anziano; in modo che si avveri ciò che sta scritto: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10). I fanciulli più piccoli e gli adolescenti nell'oratorio e a mensa mantengano con ordine i posti stabiliti; fuori poi e in qualunque altro luogo siano sotto sorveglianza e disciplina, finché non arrivino all'età della discrezione.

Cap.63,15-19.