Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
02 - 08 Gennaio 2022
Tempo di Natale II, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 05 gennaio 2022

Vieni e vedi...

È frequente nel Vangelo l’invito a “venire” per accogliere una chiamata, per acconsentire ad una sequela, che per essere compresa deve essere “vista” personalmente con la libertà del consenso fino ad essere vissuta ed amata. Lo stesso Gesù nel chiamare i Dodici alla sua sequela usa l’espressione “venite appresso a Me”. Nel Vangelo di oggi è l’invito che Filippo rivolge a Natanaele. È l’invito che, offerto con convinta semplicità, suscita la fede, smuove alla conversione una schiera di anime in tutti i tempi. È un modo semplice di annunciare le verità più sublimi, che per essere accettate, comprese e vissute debbono in qualche modo essere viste con la luce che emana dalla stessa Verità e che ritorna come libera a gioiosa adesione. È uno dei percorsi della fede; quella che anche in questo Natale ha condotto molti ad andare a “vedere” il Bambino, il Figlio di Dio, il Figlio della Vergine Maria, nato in una grotta e posto in una mangiatoia... e prostrarsi ad adorarlo riconoscendolo Dio incarnato. La fede è un germoglio che cresce e fiorisce se irrorato dalle opere. Nell’orazione di oggi chiediamo: “rafforza la nostra fede, perché, guidati da Cristo, giungiamo al premio della gloria promessa”. San Giovanni: “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”. Ci viene svelato che l’Epifania, essenzialmente manifestazione della verità e del valore con cui Dio si fa conoscere e incide nell’esistenza umana, ognuno di noi, di riflesso, dovrebbe essere epifania per il prossimo, facendo splendere le migliori virtù cristiane. Dobbiamo considerarci semi di grano predestinati a seminare il mondo; per essere vivi e veri in Cristo. Egli ci esorta. «Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».


Apoftegmi - Detti dei Padri

Non giudicate Dio dalla balbuzie dei suoi ministri!

F.Mauriac

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Cinti dunque i nostri fianchi con la fede e la pratica delle buone opere, sotto la guida del vangelo, camminiamo nelle sue vie, per meritare di vedere nel suo regno colui che ci ha chiamati (1 Ts 2,12).
Ricordiamoci però che, se vogliamo abitare nella tenda di quel regno, non potremo giungervi se non correndo verso di esso con l'esercizio delle buone opere.

Prol.21-22.