Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Gennaio 2021
Tempo Ordinario II, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 20 gennaio 2021

Cristo Gesù è la nostra salvezza.

Più volte nel corso della lettera agli Ebrei si parla di Gesù, sacerdote secondo l'ordine o alla maniera di Melchìsedek. Questi è l'unico personaggio biblico conosciuto come sacerdote, pur non essendo della famiglia sacerdotale di Aronne, della stirpe dei Leviti. Melchìsedek, secondo il racconto della Genesi (14, 18-20), re di Salem (Gerusalemme), si fa incontro ad Abramo e lo benedice. Nel salmo 109 il re ideale, discendente di Davide a Gerusalemme, è proclamato da Dio "sacerdote al modo di Melchìsedek". L'autore della nostra lettera applica questo titolo a Gesù perché egli è il Cristo, cioè il Messia, sommo sacerdote anche lui, ma discendente di Davide e non di Aronne. Chi è Gesù per noi? Balbettiamo una risposta con parole antiche e nuove. Egli è il Signore potente, il sacerdote, mediatore tra noi e Dio, il re della giustizia e della pace. Che cosa vuole veramente Dio? È la domanda che pone Gesù a quelli che lo stanno osservando nella sinagoga, nel giorno di riposo, davanti ad un uomo handicappato che può essere guarito in giorno di sabato. Gesù non ha esitazioni. La legge del riposo sacro è subordinata al criterio etico fondamentale: fare il bene vuol dire difendere e promuovere la vita. Gesù fa la sua scelta a favore dell'essere umano anche a rischio della sua stessa vita. Tutta la logica che guida l'azione storica di Gesù, modello per i credenti, è racchiusa in questo piccolo brano evangelico di Marco: difendere e promuovere la Vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello chiese ad abba Arsenio di dirgli una parola. E l'anziano gli disse: "Lotta con tutte le tue forze perché il lavoro che fai dentro di te sia secondo Dio e così vincerai le passioni di fuori"


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE L'ABATE

L'abate ricordi sempre ciò che è, ricordi come viene chiamato e sappia che a chi è stato affidato molto sarà richiesto molto di più (cf. Lc 12,48). Si renda conto di quanto sia difficile e arduo l'incarico che si è assunto, quello di guidare le anime e di mettersi al servizio della diversa indole di molti, dovendo trattare uno con la dolcezza, un altro con i rimproveri, un altro ancora con la persuasione; e, secondo il temperamento e il grado di intelligenza di ciascuno, egli si adatti e conformi a tutti, in modo che non solo non abbia a subire perdite nel gregge a lui affidato, ma anzi possa rallegrarsi dell'incremento del buon gregge.

Cap.2,30-32.