Quando le tenebre avvolgono il mondo e si calano nello spirito dell'uomo, diventa più urgente il desiderio della luce. Ai tempi di Gesù le autorità religiose si erano accaparrato il potere spirituale, per cui si opponevano decisamente al Signore. La verità però, sia pure a prezzo del sacrificio, si afferma, sconfigge ed umilia l'errore dell'uomo, trova la sua vittoria. Le verità di Dio sono infinitamente più forti di ogni umana ostinazione. Gli stessi scribi e farisei, come afferma l'evangelista quest'oggi, non potranno più resistere e controbattere le verità di Cristo e dei suoi discepoli. L'evidenza del Natale dovrebbe far cadere ogni dubbio, dovrebbe innamorarci della Verità. Per ottenere questo dono occorre chiedere insistentemente nella preghiera il dono della fede, quel dono che ci immerge nel mistero dell'incarnazione e ci apre alla luce deificante di Cristo.
Un fratello disse al padre: "se cado in qualche misera colpa, il mio pensiero mi consuma e mi condanna, 'dicendomi perché sei caduto?'" Disse a lui l'anziano: "nel momento in cui l'uomo cade in una mancanza e dice: 'ho peccato!', subito trova quiete".
L'ELEZIONE DELL'ABATE Non sia agitato e apprensivo, non sia pignolo e ostinato, non sia geloso e troppo sospettoso, altrimenti non avrà mai pace. Negli stessi comandi sia previdente e ponderato, tanto se la cosa è di carattere spirituale quanto se è di carattere materiale; negli ordini che dà agisca con discernimento e moderazione, tenendo presente la discrezione del santo Giacobbe quando diceva: «Se faccio stancare troppo a camminare le mie pecore, mi moriranno tutte in un solo giorno» (Gen 33,13 Volg.).