L'immagine dello Sposo del vangelo di oggi ci richiama il banchetto eterno al quale tutti noi siamo chiamati. Con il richiamo alla festa nuziale Gesù vuol farci pregustare i beni eterni, ai quali tutti noi siamo chiamati. Il tema nuziale, nella proiezione delle realtà ultime è presente in molti brani del Vangelo: oggi con le parabole delle vergini stolte e saggi siamo ancora chiamati alla vigilanza. Due cose colpiscono, in questo brano. La prima l'abbiamo già accennata ed è proprio la finalità della vigilanza che coincide con il fine della vita cristiana che è l'attuazione in noi del progetto d'amore di Cristo. La seconda è la differenza tra il comportamento tra le vergini sagge e le stolte. Esteriormente la differenza è piccola; le une recano con sé un piccolo vaso e le altre no, ma corrisponde a due atteggiamenti interiori completamente diversi ed opposte. Chi sa provvedere a sé e chi invece si aspetta sempre qualcosa dagli altri. La salvezza per noi, quindi deriva dalla nostra quotidianità che si risolve anche nelle piccole decisioni quotidiane. La vigilanza allora è anche l'attenzione ai piccoli gesti; a quel proverbiale "bicchiere d'acqua fresca" che per noi sembra una piccola cosa ma per chi lo riceve può essere un grande dono che vale la vita.
Le distrazioni nella preghiera. «Il padre Teodoro di Ennaton disse: "Se Dio ci imputasse le negligenze nella preghiera e le distrazioni durante la salmodia, non potremmo essere salvati"».
QUANTI SALMI DEVONO DIRSI ALL'UFFICIO NOTTURNO I testi poi da leggere nelle Vigilie siano quelli di divina autorità sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, nonché i loro commenti fatti dai padri cattolici di rinomata fama e di sicura dottrina. Dopo le tre letture con i propri responsori, seguano altri sei salmi da cantarsi con l'Alleluia; quindi una lettura dell'Apostolo da recitarsi a memoria, il versetto, la supplica litanica ossia il Kyrie eleison; e così si concluda l'Ufficio notturno.