Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
26 Gennaio - 01 Febbraio 2020
Tempo Ordinario III, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Sabato 01 febbraio 2020

«Passiamo all’altra riva».

La Chiesa nasce in un contesto storico-geografico ben definito; il Messia è l’atteso delle genti; anche se inizialmente la sua missione sembrava destinata quasi in esclusiva al popolo d’Israele, sappiamo che di sua natura come sacramento di salvezza, la redenzione e di conseguenza la Chiesa, hanno una missione universale. Ecco perché Gesù dice ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». Significa: varchiamo i confini, ci sono altre barche che attendono una guida verso un porto sicuro. Ciò perché la traversata è rischiosa per noi e per loro. Imperversano tempeste di vento e le onde si rovesciano nella barca, sulla Chiesa. Il percorso che Gesù ha iniziato con la sua nascita e poi con la sua missione fino alla passione e morte è più che mai l’imperversare dei venti e le tempeste del male che infuriano su di lui fino a volerlo immergere per sempre in un sepolcro e la sua Chiesa annientarla prima del suo nascere. Gesù vuole offrire ai suoi una garanzia e una prova: basta la sua presenza! Anche se se ne stava a poppa e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si desta Gesù: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Poi minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Gesù comanda di tacere al vento e alle onde burrascose allo stesso modo con cui impone al demonio di lasciare un ossesso, “Taci”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Se potessimo aggiungere che quel comando fece tacere il vento, calmare le onde e sparatutto generare un salutare timore e aver trovato nella fede la risposta all’interrogativo: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Noi possiamo dirlo: è Gesù il divino redentore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La fiducia e la speranza che Dio lo ama.

"Soltanto non abbatterti – dice Giovanni Crisostomo al figlio spirituale Teodoro - Ecco ciò che non smetterò di ripeterti ogni volta che ti parlerò, ovunque ti vedrò; ed è ciò che ti farò dire da altri". La cosa peggiore è "la disperazione che leva la fiducia in coloro che sono caduti".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Non odiare nessuno. Non nutrire gelosia. Non assecondare l'invidia. Non amare i litigi. Fuggire l'alterigia e l'arroganza. Venerare gli anziani. Amare i giovani. Nell'amore di Cristo pregare per i nemici. Tornare in pace con chi si è in contrasto prima che tramonti il sole. E della misericordia di Dio non disperare mai.

Cap.4,65-74