Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Novembre 2017
Tempo Ordinario XXXIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Venerdì 24 novembre 2017

Avete fatto della mia casa una spelonca di ladri.

Gesù entra in Gerusalemme e si reca nel tempio di Dio. Il suo non è solo un atto di rispetto ma chiarifica subito che la sua missione in Gerusalemme, è religiosa e non politica. La scacciata dei venditori dal Tempio non solo indica quanto Gesù ci tenga anche al decoro dei luoghi di culto ma assume quasi il valore di un rito di preparazione per tutto quello che sta per accadere a Gerusalemme. Assume quindi un aspetto di gesto di purificazione. Diventa quasi un rito. Gesù insegnerà ancora una volta che il tempio l'ha potuto di nuovo riconoscere come la sua casa. Tutto ciò però sappiamo bene che è solo un passaggio. Gesù è interessato a celebrare in un altro tempio, cercherà un altro altare. Dal tempio parte per arrivare sulla Croce; dalla celebrazione dell'Antica Alleanza si passa al luogo dove si celebrerà la Nuova Alleanza, che trova il suo altare sulla Croce. È il nuovo patto di amore già preannunciato dal profeta Geremia. La legge non sarà più scritta sulle tavole di pietra (il luogo era nel tabernacolo del tempio, il suo sacrario) ma nei nostri cuori. Il cuore è il tabernacolo del tempio della Nuova Alleanza, è il sacrario più intimo del nostro incontro con il Signore dove possiamo sempre celebrare la nuova Alleanza e rinnovare quell'amore che ci è donato dalla morte e risurrezione di Cristo. Purifichiamo allora i nostri cuori, rendiamoli degni di un così grande dono, facciamo che anche in noi Gesù possa trovare posto per porre il suo insegnamento, apriamoci al suo amore con fiducia.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Allora se, dopo matura riflessione, promette di osservare tutto e di obbedire a ogni comando che riceverà, sia accolto nella comunità, ben sapendo che anche l'autorità della Regola stabilisce che da quel momento non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere il collo dal giogo della Regola che in sì lungo periodo di riflessione era libero di rifiutare o di accettare.

Cap.58,14-16.