Gesù, che trascende la storia mentre vi s'inserisce, stabilisce anche la continuazione fra la sinagoga e la Chiesa, fra il mondo giudaico e i gentili. Gesù è colui che coordina, nel piano dell'amore, la storia anche attuale, di tutti i popoli e di tutte le Chiese nell'unicità della sua Chiesa. È Gesù il traguardo degli interventi di Dio. Servire con Gesù è una beatitudine. Poi il tragico accenno al traditore, in conformità con le Scritture. E, infine, colui che si presenta in nome di Gesù ne tiene il posto, e colui che riceve l'apostolo in nome di Gesù, riceve Egli stesso. Tanto Gesù ama identificarsi con quelli che sono i suoi. Gesù lava i piedi ai discepoli: egli si presenta non come il Signore ma come il servo. Essi, i discepoli, saranno beati se con fede imiteranno il senso del suo gesto d'umiltà. In realtà non tutti lo comprenderanno. Deve venire il tradimento e la passione, e la morte atroce. Quello che invece importa è l'accogliere Gesù come l' "Io sono", come il Figlio di Dio: il Dio che così si è rivelato e ha parlato nel roveto ardente a Mosé.
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.