Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 30 aprile 2015

Dalla stirpe di Davide Dio trasse Gesù, il Salvatore.

Gesù, che trascende la storia mentre vi s'inserisce, stabilisce anche la continuazione fra la sinagoga e la Chiesa, fra il mondo giudaico e i gentili. Gesù è colui che coordina, nel piano dell'amore, la storia anche attuale, di tutti i popoli e di tutte le Chiese nell'unicità della sua Chiesa. È Gesù il traguardo degli interventi di Dio. Servire con Gesù è una beatitudine. Poi il tragico accenno al traditore, in conformità con le Scritture. E, infine, colui che si presenta in nome di Gesù ne tiene il posto, e colui che riceve l'apostolo in nome di Gesù, riceve Egli stesso. Tanto Gesù ama identificarsi con quelli che sono i suoi. Gesù lava i piedi ai discepoli: egli si presenta non come il Signore ma come il servo. Essi, i discepoli, saranno beati se con fede imiteranno il senso del suo gesto d'umiltà. In realtà non tutti lo comprenderanno. Deve venire il tradimento e la passione, e la morte atroce. Quello che invece importa è l'accogliere Gesù come l' "Io sono", come il Figlio di Dio: il Dio che così si è rivelato e ha parlato nel roveto ardente a Mosé.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.


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