Dopo quaranta giorni dalla Risurrezione, Gesù, vincitore del peccato e della morte, come aveva preannunciato ripetutamente ai suoi discepoli, sale, glorioso e trionfante, al cielo. “Vado a prepararvi un posto” - aveva detto loro. Verrebbe da pensare ad una conclusione, ad una fine, ad un distacco e ad un addio, ma non è così. Egli ci precede nella gloria, ma ci attende tutti nella stessa beatitudine eterna. Mai come oggi ci è dato di comprendere fino in fondo il significato che Gesù voleva annettere alla parola “VIA” quando asseriva: “Io sono la via, la verità e la vita”. La via è Cristo stesso, che ci addita il cielo come la meta finale dell'umana esistenza e l'approdo a cui tendere. E' stato Lui a renderci possibile il ritorno al Padre, è il frutto della redenzione, è il trionfo dell'amore di Dio verso noi peccatori. Il cielo si riapre e l'uomo ritrova la sua patria, rientra in comunione con il Padre e con la forza dello Spirito Santo, vede alimentata la speranza del possesso dei beni futuri. Oggi per tutti i credenti s'innalza la preghiera di Cristo: egli implora l'unità perfetta e la fraternità vera tra i suoi, chiede al Padre che tutti siano con Lui, tutti possano contemplare la sua gloria, tutti diventino testimoni dell'amore. Gesù ripropone ancora all'uomo di oggi la via del cielo, indica loro con la migliore evidenza possibile, lo scopo ultimo della vita; a noi ancora immersi nel tempo ci parla di cielo, di eternità, di paradiso, cerca di distoglierci almeno un po' dalle cose della terra per farci contemplare i cieli aperti e la gloria di Dio.
l'Abba Pastor raccontò che l'Abba Ammone aveva detto: C'è un uomo che per tutta la vita porta con sé una scure, ma non riesce ad abbattere un albero; ce n'è un altro che è abituato a tagliare alberi e con pochi colpi abbatte l'albero.
COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI Una volta ricevuti dunque, gli ospiti siano condotti alla preghiera; dopo, sieda con loro il superiore o un fratello da lui incaricato. Si legga in presenza dell'ospite la Parola di Dio per edificarlo; e poi gli venga usata ogni attenzione. Il superiore per riguardo all'ospite rompa pure il digiuno, a meno che non sia un giorno speciale di digiuno che non si può violare; i fratelli invece proseguano la consueta osservanza del digiuno.