Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Gennaio 2012
Tempo Ordinario III, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Martedì 24 gennaio 2012

Chi compie la volontà di Dio.

Un breve brano. In poche righe abbiamo però molti elementi, molti insegnamenti e spunti per la riflessione. Consideriamo la dinamica della scena e i personaggi. Gesù seduto al centro; è al centro della scena, è Lui che determina il suo svolgersi. Attorno i suoi discepoli, che sentono la sua Parola, e fuori i familiari che lo cercano, trepidanti. Lo sguardo di Gesù che gira intorno e si posa sui suoi discepoli; per tutti vi è, però una esortazione a compiere un percorso di fede; la stessa fede che è vissuta in modo diverso. Per tutti un insegnamento a percorrere la propria via della fede. Per i discepoli che gli sono intorno e vogliono imparare da Lui e per chi è fuori ed ha qualcosa che non gli permette di entrare. Per gli uni un insegnamento, per gli altri un invito. Gesù non rifiuta le sue origini; nelle sue parole e nei suoi gesti non vi è mai il rifiuto della sua origine umana ma vi è una consapevolezza più profonda. Il suo invito, per tutti, è di non lasciarsi troppo coinvolgere dai soli affetti terreni, di non limitare il proprio agire alla sola temporalità e nelle relazioni terrene. Gesù ci invita, oggi, a nuove relazioni, ci invita a porre il nostro sguardo su di Lui e in Lui riconoscere il valore e il fondamento dei nostri affetti. Porre Lui stesso al centro della nostra vita. È un brano che dimostra ancora come l'invito di Gesù sia per una relazione nuova e coinvolgente e che determina la nostra vita. La fede deve essere vissuta nel nostro concreto. Le parole di Gesù dimostrano la consapevolezza, anche umana, di un Suo rapporto, unico, con il Padre. Noi, infatti, possiamo aspirare ad essere suo fratello, sorella e madre ma non padre; non possiamo sostituirci nel rapporto che lega il Figlio al Padre, neanche nella sua componente terrena. Non un rapporto esclusivo, ma inclusivo al quale tutti siamo chiamati a partecipare in Cristo: Egli stesso oggi ci indica la via.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Chi è il monaco? E' monaco colui che da tutto è separato e a tutti è armoniosamente unito.

Evagrio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CONVOCAZIONE DEI FRATELLI A CONSIGLIO

In ogni cosa poi tutti seguano la Regola come maestra e nessuno ardisca temerariamente allontanarsene. Nessuno in monastero segua le inclinazioni del proprio cuore; né alcuno abbia l'ardire di contendere ostinatamente con il proprio abate dentro o fuori del monastero; chi lo osasse, sia sottoposto alla disciplina regolare. L'abate però, da parte sua, faccia tutto nel timor di Dio e nell'osservanza della Regola, sapendo che di tutti i suoi giudizi dovrà senza dubbio rendere conto a Dio, giustissimo giudice.
Quando poi nel monastero si devono trattare questioni di minore importanza, l'abate si serva soltanto del consiglio degli anziani, poiché sta scritto: «Fa' tutto con il consiglio e dopo non te ne pentirai» (Sir 32,24).

Cap.3,7-13.