Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
08 - 14 Dicembre 2024
Tempo di Avvento II, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

San Francesco de Sales

24 Gennaio
Vescovo e Dottore della Chiesa

BIOGRAFIA

San Francesco de Sales

Nacque nella Savoia nel 1567. Ordinato sacerdote lavorò molto per la restaurazione del cattolicesimo nella sua patria. Eletto vescovo di Ginevra si dimostrò vero pastore verso il clero e verso i fedeli, istruendoli nella fede con gli scritti e le opere, offrendo esempio a tutti. Morì a Lione il 28 dicembre 1622, ma venne sepolto ad Annecy il 24 gennaio 1623.

MARTIROLOGIO

Memoria di san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa: vero pastore di anime, ricondusse alla comunione cattolica moltissimi fratelli da essa separati, insegnò ai cristiani con i suoi scritti la devozione e l'amore di Dio e istituì, insieme a santa Giovanna di Chantal, l'Ordine della Visitazione; vivendo poi a Lione in umiltà, rese l'anima a Dio il 28 dicembre e fu sepolto in questo giorno ad Annency.

DAGLI SCRITTI...

San Francesco de Sales

Dalla «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo
La devozione é possibile in ogni vocazione e professione
Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione. La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall'artigiano, dal domestico dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniuagata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze,a gli impegni e ai doveri di ogni persona. Dimmi, Filotea, sarebbe conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l'artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il prossimo come é dovere del vescovo? Questa devozione non sarebbe ridicola, disordinata e inammissibile? Questo errore si verifica tuttavia molto spesso. No, Filotea, la devozione non distrugge nulla quando é sincera con gli impegni di qualcuno, é senza dubbio falsa.
L'ape trae il miele dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio. Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l'unisce alla devozione. La cura della famiglia é resa più leggera, l'amore fra marito e moglie più sincero, il servizio del principe più fedele, e tutte le altre occupazioni più soavi e amabili.
E' un errore, anzi un'eresia, voler escludere l'esercizio della devozione dell'ambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati. E' vero, Filotea, che la devozione puramente contemplativa, monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari. Perciò dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta.(Parte 1, Cap. 3)

Nota dal messale

Francesco (Sales, Francia, 1567 - Lione, 28 dicembre 1622), vescovo di Ginevra (Svizzera) con sede ad Annecy (Francia), grazie alla sua umana dolcezza e alla saggezza pastorale, favorì l’unità della Chiesa in un territorio caratterizzato da forti contrasti tra cattolici e calvinisti. Con l’Introduzione alla vita devota e altre opere ascetico-mistiche propose una via di santità accessibile in tutte le condizioni di vita, in quanto fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione. Con santa Giovanna Francesca Frémyot de Chantal fondò l’Ordine femminile della Visitazione. Il giorno della memoria liturgica corrisponde a quello della sua sepoltura ad Annecy.