Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
20 - 26 Novembre 2011
Tempo Ordinario XXXIV, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Giovedì 24 novembre 2011

Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Vi sono dei brani della Bibbia che inducono alcuni ad interpretazioni di tipo catastrofico. I tempi di oggi, i suoi sconvolgimenti così impressionanti, possono proporci quasi come imminente la fine dei tempi in termini tragici. C'è da chiedersi se questo è proprio l'intento di Gesù. Possiamo noi entrare e penetrare nei misteri del tempo che sono solo di Dio? La prudenza e la vigilanza, l'attenzione ai segni dei tempi ci possono autorizzare a porre delle previsioni su quanto non ci compete? Qual è, allora, il messaggio ultimo contenuto in questo brani, come quello che ci propone in Vangelo di oggi? Il riferimento ai tempi ultimi è il riferimento alla lotta tra il bene ed il male; allora questi messaggi vogliono porci l'attenzione proprio al risultato ultimo di questa lotta, che è la vittoria definitiva del bene su tutti i mali. Il messaggio che Gesù propone è un messaggio di speranza, un messaggio che ci invita a guardare tutto quello che succede con il riferimento ultimo. È un messaggio di speranza: il bene prevaricherà sul male; non facciamoci impaurire dagli avvenimenti, anche quando non riusciamo a comprenderli nella loro assurda dinamica. È la forza del bene, del vero Bene, quella che vincerà e che prevarrà contro le porte degli inferi. Le potenze della terra; quelle legate non tanto alle leggi del tempo ma alle forze del male saranno destinate a scomparire quando si sarà realizzata la manifestazione del Regno! Il messaggio per noi è quindi chiaro: volgiamo lo sguardo al bene vero, eterno, pieno e non ciò che sentiamo come bene ma per una temporalità legate ad esigenze momentanee. Sconvolgiamo anche queste nostre potenze con l'unica vera legge che da senso pieno alla vita: la legge dell'Amore!


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Allora se, dopo matura riflessione, promette di osservare tutto e di obbedire a ogni comando che riceverà, sia accolto nella comunità, ben sapendo che anche l'autorità della Regola stabilisce che da quel momento non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere il collo dal giogo della Regola che in sì lungo periodo di riflessione era libero di rifiutare o di accettare.

Cap.58,14-16.