Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Maggio - 04 Giugno 2011
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Giovedì 02 giugno 2011

Ancora un poco...

Quanto ci occupa, ci preoccupa e talvolta ci spaventa, il tempo! Ha un ritmo inarrestabile che ci conduce alla fine; crea così distacchi dolorosi ed inevitabili perdite. È in vista di ciò che ne percepiamo meglio il valore, ma sappiamo che spesso ci sfugge, ci ingoia e ci affligge. Nella visione di Dio "Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato,come un turno di veglia nella notte". È evidente che presso Dio il calcolo del tempo viene valutato con parametri diversi dai nostri. Per questo gli apostoli non comprendono le parole di Gesù quando dice loro: "Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete". «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». È una cronologia davvero difficile da comprendere, anche perché non è solo tempo quello di cui parla Gesù, ma piuttosto di eventi nuovi, di situazioni nuove che consentiranno di vederlo. Quel "poco" riguarda la fede dei discepoli e la luce dello Spirito Santo, le due lampade che splenderanno nei loro cuori e consentiranno di vederlo realmente. Solo allora la tristezza si cambierà in gioia. Tutti noi siamo nell'attesa di vedere. Il velo che ci offusca è ancora determinato dalla pochezza della nostra fede nel risorto e dalla non piena accoglienza dello Spirito. Per questo il "poco" che abbiamo ancora da vivere e il "poco" che ci separa dalla meta è spesso cosparso di pianto e di tristezza. Voglia Dio che sia il desiderio di Lui e l'essere incapaci di una risposta adeguata al suo infinito amore a renderci tristi e a far sgorgare il nostro pianto. Tutti noi sappiamo come colmare quel "poco" e sconfiggere definitivamente la sensazione di un distacco doloroso da Cristo: è la nostra comunione con noi, è la nostra vita modellata al suo Vangelo, è la nostra preghiera che ce lo rende vivo, presente e partecipe della nostra storia.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Epifanio disse: "Ai peccatori che si pentono, come alla peccatrice, al ladrone e al pubblicano, il Signore perdona tutto il debito. Ma ai giusti chiede anche gli interessi. Ecco cosa significa ciò che disse agli apostoli: se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I MONACI PELLEGRINI

E se in seguito vorrà fissare lì la sua stabilità, non si respinga questo suo desiderio, tanto più che nel periodo dell'ospitalità si è potuto ben conoscere il suo tenore di vita. Ma se, mentre è stato ospite, si è dimostrato pieno di esigenze o di difetti, non solo non deve essere aggregato alla comunità, ma anzi gli si dica con garbo di andarsene, perché le sue miserie non contagino anche gli altri. Se invece non è tale da meritare di essere allontanato, non solo se lo chiede lui sia associato alla comunità, ma anche si insista perché rimanga, in modo che gli altri siano edificati dal suo esempio: infatti in ogni luogo si serve un solo Signore e si milita sotto un unico Re.

Cap.61,5-10.