Nel vangelo di oggi vediamo Gesù incamminarsi verso il mare, ma non è solo... Avendo saputo le opere meravigliose che Egli compiva, lo segue molta folla. Tutti accorrono a Lui con grande speranza nel cuore: dalla Galilea, dalla Giudea, da Gerusalemme, e da ogni parte. Tutti accorrono e Lo seguono... ma erano tanti, proprio tanti! "Allora Egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di Lui per toccarlo". Com'è bella questa scena di fede vera... Pensate: si buttavano letteralmente addosso a Gesù perché da Lui emanava la salvezza, la liberazione, la guarigione, la pace... E' proprio bello buttarsi, con tutto se stesso e con fede sincera, addosso a Gesù! E pensare che le nostre chiese sono sempre quasi vuote e non c'è mai quasi nessuno a fare un po' di compagnia a Lui oggi!... Nel tabernacolo c'è proprio Lui, in persona! Ed è lo stesso Gesù che oltre 2000 anni fa anni fa si incamminava verso il mare di Galilea e che insegnava, seduto sulla barca di Simon Pietro, sulle acque del lago, per evitare che la folla Lo schiacciasse, per quanto era tanta... C'è poca fede in mezzo a noi oggi, e si è spesso così freddi, razionalisti, calcolatori... c'è poco amore verso Gesù e perciò anche verso i fratelli nostri! Nel vangelo di oggi si fanno avanti anche i demoni: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma Gesù li mette subito a tacere perché sono sì spiriti intelligenti che, essendo di natura angelica, sanno tante cose anche su Dio, ma sono senza fede, sono senza amore. Ma Gesù vuole la nostra fede, il nostro cuore caldo di puro amore. E allora diciamogli con il cuore, e magari inginocchiati davanti al tabernacolo, in chiesa: "Gesù, Tu sei davvero il Figlio di Dio: sei il Figlio di Dio in persona! Noi crediamo in Te, Signore, noi ti amiamo!". E subito ci sentiremo assai meglio anche fisicamente, oltre che dentro l'anima, e la sua Luce ci entrerà dentro l'anima e s'irradierà anche intorno a noi e sempre di più.
Un fratello chiese ad abba Arsenio di dirgli una parola. E l'anziano gli disse: "Lotta con tutte le tue forze perché il lavoro che fai dentro di te sia secondo Dio e così vincerai le passioni di fuori"
QUALE DEVE ESSERE L'ABATE L'abate ricordi sempre ciò che è, ricordi come viene chiamato e sappia che a chi è stato affidato molto sarà richiesto molto di più (cf. Lc 12,48). Si renda conto di quanto sia difficile e arduo l'incarico che si è assunto, quello di guidare le anime e di mettersi al servizio della diversa indole di molti, dovendo trattare uno con la dolcezza, un altro con i rimproveri, un altro ancora con la persuasione; e, secondo il temperamento e il grado di intelligenza di ciascuno, egli si adatti e conformi a tutti, in modo che non solo non abbia a subire perdite nel gregge a lui affidato, ma anzi possa rallegrarsi dell'incremento del buon gregge.