Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
12 - 18 Dicembre 2010
Tempo di Avvento III, Colore rosa
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Domenica 12 dicembre 2010

Il Battista nel deserto.

Che cosa siete andati a vedere nel deserto? E' un interrogativo che spinge la gente a riflettere. Non una canna, non un uomo vestito di lusso... Avete incontrato nel deserto un profeta, il messaggero che è venuto a preparare la via, il più grande tra nati di donna, ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Parole misteriose, ma che vogliono farci riflettere sulla grandezza che ci ha regalato battesimo mediante il quale siamo entrati a far parte al nuovo regno di Dio, inaugurato con la morte redentrice del Salvatore. Accogliendo quindi il suo vangelo e vivendolo con coerenza, si diventa più grandi di Giovani perché viviamo nella nuova economia di grazia. Giovanni è in prigione. Avverte che i suoi giorni sono contati. Con un re feroce come Erode non si scherza e tanto meno con la furia di una donna a cui viene rinfacciata la sua spudorata infedeltà. Egli, dalla prigione, invia i suoi discepoli a Gesù per domandare se egli fosse davvero il Messia: Gesù risponde citando Isaia 35,5, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, in cui si descrive l'esultanza del popolo che fa ritorno a Gerusalemme, accompagnato dalla natura in festa. Si celebra così quello che spesso viene chiamato "secondo esodo": il ritorno del popolo ebreo in Gerusalemme dopo la deportazione babilonese. Ma il vero esodo dalla schiavitù del peccato si verifica tramite il Messia che porta gioia in tutti i cuori con guarigioni miracolose e con la liberazione dal dominio del demonio. Alla domanda se fosse proprio lui il Messia, Gesù risponde di riferire al loro maestro quanto vedono e sentono. Il Battista vede terminare la sua missione dal momento che il Messia è arrivato e potrà ormai lasciare questo mondo, contento di aver creato questo contatto tra i suoi discepoli e Gesù, alla cui sequela si metteranno dopo la sua decapitazione. Per entrare nel mistero della fede sono necessarie la calma, la pazienza. E' quella che raccomanda San Giacomo portando come esempio il contadino che attende con serenità il frutto della seminagione o anche i profeti, che hanno dovuto subire persecuzioni, prigioni e anche morte. Forse Giovanni resta alquanto sconcertato dalle notizie che gli vengono riferite circa l'annunzio di salvezza che Gesù opera con tanta amabilità, con tanta bontà, favorendo i peccatori, gli umili, gli ultimi. Un novità per lui che grida nel deserto. Per noi invece è una dolce notizia perché nella nostra malattia non desideriamo un medico senza cuore che estirpi il male senza misericordia, ma un medico pietoso che guarisca, infondendo fiducia nella ripresa. E' fonte d'immensa gioia potersi sentire dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati! Va in pace! Questo compie la misericordia di Dio mediante il suo ministro nel sacramento della riconciliazione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba Isaia rispose alla domanda: "Che cos'è l'amore del denaro?». "È il non credere che Dio si prenda cura di te, il disperare delle sue promesse, e il voler farti grande da solo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Colui che è stato costituito abate pensi sempre quale peso si è assunto e a chi deve rendere conto della sua amministrazione (Lc 16,2); e sappia che deve più giovare che dominare. Per questo bisogna che egli sia dotto nella legge divina, perché sappia da dove trarre insegnamenti nuovi e antichi (Mt 13,52); sia casto, sobrio, misericordioso, umile, e sempre faccia prevalere la misericordia sulla giustizia (Gc 2,13), per ottenere lo stesso anche lui.

Cap.64,7,10.