Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
16 - 22 Maggio 2010
Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Mercoledì 19 maggio 2010

Che siano una cosa sola.

Gesù, «alzati gli occhi al cielo» prega per i suoi, prega per il futuro della sua chiesa nascente. Gli apostoli, come inviati e messaggeri dello stesso Cristo e annunciatori del suo vangelo, debbono vivere con lui una intimità di comunione come quella che unisce il Figlio al Padre. Debbo essere, per tutti e per sempre, segno visibile di unità. Li ha mantenuti sotto la sua personale custodia durante la sua esperienza terrena, ora però dovranno affrontare il mondo, immergersi nella storia travagliata degli uomini, spesso contrassegnata da divisioni, persecuzioni e discordie. L'unità è la via privilegiata della pace, è la forza che per realizzare i migliori progetti umani, è il segno visibile e convincente della presenza di Dio nel mondo. La preghiera perenne di Cristo al Padre è la garanzia che rende possibile l'unità nell'amore, è la fonte della vera gioia, è «la pienezza della gioia», quella che scaturisce dalla certezza della verità, che ci rende consapevoli del trionfo del bene partecipato a tutti. Per questo Gesù chiede al Padre: «Conservali nella verità». La divisione più scandalosa deriva dalla mancanza di fedeltà alla Parola e alle verità rivelate, deriva dalla colpevole mancanza dello Spirito Santo, che illumina ed unisce nell'unica verità e nell'amore. Costatiamo ancora continuamente che, quando si vogliono vedere e definire le verità di Dio per noi, se non le guardiamo con la stessa luce divina, vengono inevitabilmente deformate e confuse e diventano causa di scismi e divisioni. È quanto è accaduto ripetutamente nella nostra santa Madre Chiesa. È vero che quella parola che ci è stata data, sin dall'inizio ha generato odio da parte del mondo, ma ciò non giustifica le nostre divisioni interne, quelle causate da coloro che s'identificano nello stesso Cristo ed hanno in custodia lo stesso vangelo. Il difficile compito da adempiere è fare la verità nella carità, come afferma San Paolo: «Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo». La proposta paolina è diventata da sempre l'impegno primario della sua chiesa, anche se soffre ancora divisioni antiche e nuove. Il Signore Gesù ci fa chiaramente intendere che la via dell'unità, non può essere percorsa con strumenti giuridici e confronti e scontri di potere, ma solo mediante l'affermazione del primato nell'amore. A Pietro, chiamato ad essere il primo papa, Gesù chiederà per tre volte se è animato da un amore più grande degli altri undici e solo dopo la triplice confessione gli affiderà definitivamente il compito di guidare la sua chiesa.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Umiltà

A un fratello apparve il diavolo trasformato in angelo della luce e gli disse: Sono l'arcangelo Gabriele e sono stato inviato presso di te. Allora egli rispose: Vedi un po' se per caso non sei stato mandato presso qualcun altro; infatti non merito che mi si mandi un angelo. Da quel momento il diavolo scomparve.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

VESTI E CALZATURE DEI FRATELLI

Per l'arredamento del letto bastino un pagliericcio, una coperta leggera, una coperta di lana e il guanciale. Però i letti devono essere di frequente ispezionati dall'abate, per vedere se vi si nasconda qualcosa di proprietà privata. E se vi si trovasse qualcosa non ricevuta dall'abate, quel monaco sia sottoposto a gravissima punizione. E affinché sia estirpato fin dalle radici questo vizio della proprietà, l'abate dia tutto ciò che è necessario, cioè: cocolla, tunica, calze, scarpe, cinturone, coltello, stilo, ago, fazzoletti, tavolette, in modo da togliere ogni pretesto di necessità. Tuttavia l'abate tenga sempre presente quel detto degli Atti degli Apostoli, che veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno (At 4,35). Così anche lui prenda in considerazione le necessità dei più deboli, non la cattiva volontà degli invidiosi; in ogni sua decisione pensi però al giudizio di Dio.

Cap.55,15-22.