Due temi opposti tra di loro. Lo scandalo, l'indurre cioè al male con il cattivo esempio e con tutte le forme più o meno palesi di seduzione. È sempre un peccato grave per le funesti conseguenze che produce soprattutto nei più deboli e indifesi. Gesù, conoscendo a fondo la nostra natura umana e le debolezze e cattiverie di cui siamo capaci, afferma che sono inevitabili gli scandali, il male non si riesce a nasconderlo neanche agli occhi degli innocenti, ma aggiunge con grande severità: "Guai a colui per cui avvengono". Dovrebbe scomparire dal consorzio umano ed essere gettato con una macina da mulino al collo nel fondo del mare. Ai nostri giorni assistiamo spaventati e inermi ad una inarrestabile valanga di fango che scorre e dilaga nel mondo, mietendo innumerevoli vittime. Il male è addirittura spettacolarizzato, diffuso con i moderni mezzi di comunicazione sociale e proposto come affermazione di libertà e di progresso. Non giovano neanche le tristi e sconvolgenti vicende che ne derivano ad indurre ad un attento esame di coscienza. Il passaggio dalla finzione degli schermi televisivi alla cruda realtà della vita quotidiana nelle più sconvolgenti manifestazioni, è diventato tanto frequente, evidente e tragico che dovrebbe indurre anche i più incalliti diffusori del male, ad un salutare ripensamento. Non accade però. Forse anche perché oltre agli scandali conclamati dovremmo porre attenzione anche quelli più silenziosi, nascosti, quotidiani e famigliari, non meno gravi per il fatto che non assurgono sempre agli onori della cronaca. Il mondo degli adulti deve interrogarsi, è il Signore che lo vuole, su quanto propongono e propinano ai più piccoli e indifesi. Sembra che voglia prendere il sopravvento l'educazione di branco, massificata, di strada. La correzione fraterna che è un dovere cristiano di tutti, è un sacrosanto dovere dei genitori nei confronti dei loro figli. Oggi è ancora più necessaria perché sono cresciuti i pericoli e le trame che si ordiscono contro di loro. La chiesa, le istituzioni, ciascuno per la propria competenza devono riscoprire il loro ruolo ed assolvere ai propri compiti se vogliamo davvero un mondo migliore.
Un anziano disse: Siamo condannati non perché in noi si insinuano pensieri cattivi, ma perché facciamo cattivo uso dei nostri pensieri. Infatti per colpa dei nostri pensieri ci accade di naufragare, ma al contrario a causa loro possiamo anche ricevere un premio.
COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI L'acqua alle mani la versi agli ospiti l'abate; i piedi a tutti gli ospiti li lavino sia l'abate che tutta la comunità; e, terminata la lavanda dei piedi, dicano questo versetto: «Abbiamo ricevuto, o Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio» (Sal 47,10 Volg.). Si usi una particolare attenzione soprattutto nell'accogliere i poveri e i pellegrini, perché nelle loro persone si riceve Cristo in modo speciale, mentre la soggezione per i ricchi di per se stessa spinge a rendere loro onore.