Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Dicembre 2024
Tempo di Avvento I, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

San Giosafat

12 Novembre
Vescovo e Martire

BIOGRAFIA

San Giosafat

Nacque in Ucraina verso il 1580 da genitori ortodossi. Abbracciata la fede cattolica, fu accolto fra i monaci di San Basilio. Ordinato sacerdote ed eletto vescovo di Polock, si dedicò con grande impegno alla causa dell'unità della chiesa. Ciò suscitò contro di lui l'odio di alcuni che decisero di ucciderlo. Affrontò il martirio nel 1623.

MARTIROLOGIO

Memoria della passione di san Giosafat (Giovanni) Kuncewicz, vescovo di Polotzk e martire, che spinse con costante zelo il suo gregge all'unità cattolica, coltivò con amorevole devozione il rito bizantino-slavo e, a Vitebsk in Bielorussia, a quel tempo sotto la giurisdizione polacca, crudelmente assalito in un tumulto dalla folla a lui avversa, morì per l'unità della Chiesa e per la verità cattolica.

DAGLI SCRITTI...

Dall'enciclica «Ecclesiam Dei» di Pio XI, papa
Versò il suo sangue per l'unità della Chiesa

La Chiesa di Dio, per ammirabile provvidenza, fu costituita in modo da riuscire nella pienezza dei tempi come un'immensa famiglia. Essa é destinata ad abbracciare l'universalità del genere umano e perciò, come sappiamo, fu resa divinamente manifesta per mezzo dell'unità ecumenica che é una delle sue note caratteristiche. Cristo, Signor nostro, non si appagò di affidare ai soli apostoli la missione che egli aveva ricevuto dal Padre, quando disse: «Mi é stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni» (Mt 28, 18-19). Ma volle pure che il collegio apostolico fosse perfettamente uno, con doppio e strettissimo vincolo. Il primo é quello interiore della fede e della carità, che é stata riversata nei cuori per mezzo dello Spirito Santo (cfr. Rm 5, 5). L'altro é quello esterno del governo di uno solo sopra tutti.
A Pietro, infatti, fu affidato il primato sugli altri apostoli come a perpetuo principio e visibile fondamento di unità. Ma perché tale unità e concordia si perpetuasse, Iddio, sommamente provvido, la volle consacrare, per così dire, col sigillo della santità e, insieme, del martirio. Un onore così grande é toccato appunto a san Giosafat, arcivescovo di Polock, di rito slavo orientale, che a buon diritto va riconsciuto come gloria e sostegno degli Slavi orientali. Nessuno diede al loro nome una rinomanza maggiore, o provvide meglio alla loro salute di questo loro pastore ed apostolo, specialmente per aver egli versato il proprio sangue per l'unità della santa Chiesa. C'é di più. Sentendosi mosso da ispirazione divina a ristabilire dappertutto la santa unità, comprese che molto avrebbe giovato a ciò il ritenere nell'unione con la Chiesa cattolica il rito orientale slavo e l'istituto monastico basiliano. E parimenti, avendo anzitutto a cuore l'unione dei suoi concittadini con la cattedra di Pietro, cercava da ogni parte argomenti efficaci a promuoverla e a consolidarla, principalmente studiando quei libri liturgici che gli Orientali, e i dissidenti stessi, sono soliti usare secondo le prescrizioni dei santi padri.
Premessa una così diligente preparazione, egli si accinse quindi a trattare, con forza e soavità insieme, la causa della restaurazione dell'unità, ottenendo frutti così copiosi da meritare dagli stessi avversari il titolo di «rapitore delle anime».(AAS 15 [1923] 573-582)

NOTA DAL MESSALE

Giosafat, al secolo Jan Kuncewicz (Volodymyr-Volynskyj, Ucraina, 1580 ca. Vicebsk, Bielorussia, 12 novembre 1623), monaco basiliano, fu arcivescovo di Polotsk (Bielorussia). Sostenitore dell’unione con Roma, promossa dal patriarca di Kiev (Ucraina) nel sinodo di Brest (1596), ebbe forti contrasti con la borghesia locale, in prevalenza di confessione ortodossa. Ucciso durante una visita pastorale, rafforzò, con il suo sacrificio, il cammino verso l’unità della Chiesa.