Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Luglio 2007
Tempo Ordinario XVI, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Sabato 28 luglio 2007

Diamo ragione della speranza che è in noi!

Tanto il Primo quanto il Secondo Testamento, quando parlano di alleanza, fanno sempre riferimento ad un sacrificio di sangue: gli Israeliti ne sono aspersi e Gesù lo dona per la salvezza di tutti. Il brano di oggi presenta una scena grandiosa che un po' ci fa dimenticare quella accozzaglia di gente in fuga dall'Egitto, ma come sempre bisogna ridimensionare: ciò che la memoria propone è sempre più grande e maestoso di quanto gli avvenimenti lo siano stati nella realtà. Questo non vuol togliere niente alla centralità dell'episodio, al contrario ci mette in guardia dal non ricercare Dio nella grandezza degli eventi. A tal proposito, inviterei a rileggere 1Re 19, 9-13, in cui il profeta Elia scopre Dio nella brezza leggera e non certo nei terremoti e nel vento impetuoso. Il celebrare l'alleanza con Dio ha una dimensione comunitaria che si esprime nel gesto liturgico-cultuale, ma a fondamento c'è un rapporto personale. Il passo dell'Esodo, oggi proposto, è preceduto da continui colloqui tra Dio e Mosè, senza considerare che sovente nell'AT il popolo eletto è ritenuto una persona, anzi in molti casi la sposa. Ed è nel rapporto di intimità con Dio che riusciamo ad accettare la parabola del grano e della zizzania. Spesso guardandoci intorno ci chiediamo il perché di tanto male e non sappiamo dare una risposta. Da cristiani però dovremmo poter offrire una speranza a noi stessi e a quanti ci chiedono ragione del nostro credere "nonostante tutto". La speranza risiede in Cristo e nel suo Regno che, anche se non in maniera eclatante, cresce e si stabilizza nell'attesa dell'esplosione gioiosa del bene.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Rimani nella tua cella ed essa ti insegnerà ogni cosa": così abba Mosè si rivolge al discepolo inquieto e tormentato dai cattivi pensieri.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Non portare a compimento i moti dell'ira. Non riservarsi un tempo per sfogare lo sdegno. Non nutrire inganno nel cuore.
Non dare pace falsa. Non abbandonare la carità. Non giurare, per non correre il rischio di spergiurare. Dire la verità col cuore e con la bocca. Non rendere male per male.
Non fare torti e sopportare pazientemente quelli che si ricevono. Amare i nemici. Non maledire quelli che ci maledicono, ma piuttosto benedirli. Sopportare la persecuzione per causa della giustizia.

Cap.4,22-33.