Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Luglio - 04 Agosto 2007
Tempo Ordinario XVII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Domenica 29 luglio 2007

Signore, insegnaci a pregare

«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto...» Questa è la sintesi della Parola di Dio per oggi, della Parola di Dio di questa XVII domenica del Tempo ordinario. Cercare, trovare, bussare, pregare... La preghiera, un tema caro a tutti gli uomini religiosi, a tutti gli uomini e donne di ogni tempo, di ogni cultura, di ogni religione. E' una caratteristica dell'uomo, la preghiera. Solo l'uomo è un essere che prega. E tutti pregano, anche chi si dice ateo. Qualcuno però potrebbe chiedere, se tutti pregano, qual è lo specifico della preghiera cristiana, qual è la caratteristica della preghiera dei cristiani, quali sono le condizioni perché la preghiera sia riconosciuta dei cristiani, quali sono le condizioni che la preghiera sia riconosciuta degna di un discepolo di Cristo?... E a risposta ci dà proprio l'evangelista Luca. Noi dobbiamo pregare guardando Gesù che prega, partendo dalla sua preghiera... E' proprio questo che chiedono gli Apostoli a Gesù: «Signore, insegnaci a pregare...». Imparare a pregare, perché qualcuno può non saper pregare. Può non accorgersi che prega... Può essere esperto in preghiera e desiderare altri modi di pregare... E si'... perché ci sono diversi modi di pregare... c'è chi loda il Signore, c'è chi ringrazia, c'è chi chiede qualcosa, chi prega leggendo, meditando le Sacre Scritture... Tutti i modi buoni, tutti belli... Ma ce ne uno ancora migliore..., un modo che ci ha insegnato Gesù stesso... Ci dà una lezione di come si deve pregare... Lezione suggerita, provocata dalla domanda dei discepoli: «Signore insegnaci a pregare». E Gesù acconsente, insegna ancora... «voi, quando pregate dite così: Padre nostro...». Questa di oggi è una delle pagine più belle del Vangelo, è una delle pagine più belle ma anche delle più importanti, così importanti che tutti i cristiani la imparano a memoria, le mamme, le nonne la insegnano non appena i figli o nipotini riescono a dire una parola... Il "Padre nostro" riassume tutto ciò che noi siamo, tutto ciò per cui viviamo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto ciò che ci qualifica come veri figli di Dio, veri discepoli di Cristo. Inizia con la parola "Padre". A lui rivolgiamo tutte le nostre preghiere, le nostre suppliche, perché la radice di ogni preghiera è il riconoscere, è il confessare la nostra figliolanza, il nostro essere figli suoi. Nella prima parte poi c'è la preghiera di desiderio. «sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, come in cielo così in terra...». Ogni cristiano, ognuno di noi desidera ardentemente che Dio sia riconosciuto santo, adorato, glorificato, e da tutti... Nella seconda parte invece supplichiamo Dio per le nostre necessità, per le esigenze umane. Tutti figli chiedono al Padre il pane quotidiano. Lo chiediamo anche noi, perché non ci manchi non solo il pane che nutre il nostro corpo ma anche il pane che sazia la nostra anima... Chiediamo poi il perdono dei peccati, la forza nelle tentazioni... Nella preghiera del Padre nostro noi lo facciamo, lo chiediamo per noi stessi ma anche per gli altri, per tutti gli uomini, come Abramo nella prima lettura che non cerca il proprio interesse, non prega, non chiede per se stesso, ma per gli altri, anche per coloro che gli fanno del male, per i nostri nemici... Ecco un altro specifico della preghiera cristiana... noi preghiamo anche per i nostri nemici, come il Signore, che dal suo patibolo pregava il Padre per coloro che lo crocifiggevano.
Tutto questo ci aiuta a fermarci sulla nostra preghiera. A chiederci: qual è allora la mia preghiera, com'è la mia preghiera, come prego, cosa dico, che cosa chiedo, per che cosa ringrazio il Signore... Non smettiamo mai a chiedere al Signore, chiedere con le parole degli Apostoli: «Signore, insegnaci a pregare...» e lui, nella sua benevolenza, senz'altro esaudirà la nostra voce, come ha ascoltato gli Apostoli...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Chiese ad Evagrio: Che vita dobbo condurre? Rispose: Considera una giara di vino che per lungo tempo è rimasta a riposare, allo stesso posto, senza essere rimossa: che vino chiaro, decantato, profumato, essa prepara! Ma se è trasportata qua e là, prepara un vino torbido, denso, che ha il sapore della feccia. Paragona te stesso a questa giara, e fa una esperienza utile.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Non essere superbo. Non dedito al vino. Non mangione. Non dormiglione. Non pigro. Non ingiurioso. Non maldicente. Riporre in Dio la propria speranza. Quando si scorge in sé qualcosa di buono, lo si attribuisca a Dio e non a se stesso. Il male invece si sia convinti che è opera propria e lo si imputi a sé.

Cap.4,34-43.