Per Isaia, il Messia è il Servo di Dio che riunisce varie prerogative: Il mio servo, ho posto il mio spirito su di lui; chiamato per la giustizia, stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni. È l'eletto sul quale risiede lo Spirito. Inoltre "proclamerà il diritto con fermezza". Dio viene per salvare, non per condannare. Il Servo di Dio è anche il liberatore dell'umanità, luce che illumina il mondo. Si inizia un nuovo periodo della Storia, una nuova creazione."Il Signore è la luce e la mia salvezza". Nel Vangelo invece Giovanni racconta che a Betania, in casa di Lazzaro e delle sue due sorelle, durante la cena, mentre Marta serviva, Maria unse i piedi di Gesù con un unguento assai prezioso, provocando la reazione negativa di Giuda: trecento denari (cioè 10 mesi di lavoro di un bracciante) da destinare piuttosto ai poveri. Il gesto premuroso di Maria preannunzia una donazione totale, senza calcolo. L'esempio si rivolge particolarmente per quanti hanno trascorso l'itinerario cristologico della Quaresima: per Gesù nessun sacrifico è insignificante.
L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.
GLI ATTREZZI E GLI ALTRI OGGETTI DEL MONASTERO Per tutto quanto il monastero possiede in attrezzi o vestiario o altri oggetti di vario genere, l'abate scelga dei fratelli su cui possa fare affidamento per la loro vita e i loro costumi e a suo giudizio consegni a ciascuno le singole cose perché le tengano in ordine e le raccolgano. E di tutto l'abate tenga un inventario, perché quando i fratelli si avvicendano nell'incarico, sappia quello che dà e quello che riceve. Se poi uno tratta con poca pulizia o con negligenza gli oggetti del monastero, sia ripreso; e, se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare.