Alla visione della devastazione prodotta dal peccato, il profeta fa seguire quella stupenda del ritorno di Dio fra il suo popolo. E sulla la via del perdono e del ritorno che i riscattati del Signore verranno in Sion con giubilo: felicità perenne splenderà sul loro capo... e fuggiranno tristezza e pianto. Essa è una strada appianata dalla penitenza; la chiameranno Via Santa. Nessuno impuro vi camminerà, e gli stolti non vi si aggireranno... vi cammineranno i redenti! L'Avvento è tempo di Speranza, di pace e di gioia, ma solo se anche di impegno conversione e di santità. Il principio della salvezza è il Perdono. La guarigione del paralitico ci dice chiaramente che come il peccato è la fonte e il principio di tutti i mali, il male primordiale, così il Perdono è l'atto primo della guarigione, della liberazione, dello "stare bene". E' questa la prima aspirazione dell'Avvento: poter sentirsi dire da Dio: ti sono perdonati i tuoi peccati. La pace del Natale è la pace del perdono. Salga a te, o Padre, la preghiera del tuo popolo, perché nell'attesa fervida e operosa si prepari a celebrare, con vera fede, il mistero dell'Incarnazione.
Il padre Zaccaria disse: "secondo me, monaco è colui che in ogni cosa fa violenza a se stesso".
L'ELEZIONE DELL'ABATE Se invece tutta la comunità, sia pure all'unanimità, eleggesse - non sia mai! - una persona accondiscendente ai propri vizi e questi vizi giungono in qualche modo a conoscenza del vescovo nella cui diocesi è situato il monastero o agli abati o ai cristiani vicini, essi non permettano che prevalga l'accordo dei perversi e scelgano un degno amministratore per la casa di Dio, convinti che ne riceveranno grande ricompensa, se agiranno con retta intenzione e per zelo verso Dio, mentre al contrario saranno colpevoli di peccato se trascurano di intervenire.