Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
23 - 29 Luglio 2006
Tempo Ordinario XVI, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Mercoledì 26 luglio 2006

Un vangelo incoraggiante!

La parabola del seminatore, dopo averla ascoltata nella XV Domenica, viene riproposta oggi, non come una pedissequa e inutile ripetizione, ma a mo' di sottolineatura dell'importanza che la parola deve avere nella vita del credente. Inoltre, la lettura continua feriale del vangelo di Matteo ci fa penetrare meglio il cammino che l'evangelista stesso propone alla comunità per la quale scrive, che è percorso lungo il quale si deve modulare la nostra esperienza di battezzati.
Se la parabola è chiara, altrettanto non lo è il nostro comportamento nei confronti di ciò che è stato seminato in noi. Non vi sono delle caratterizzazioni stabilite, questo sarebbe contrario alla dottrina stessa cristiana, in quanto predestinerebbe alcuni alla dannazione e altri alla vita eterna. Quando, infatti, si interpretano i terreni (strada, sassi, spine, terra buona) come caratteri predeterminati di un individuo, si nega qualsiasi possibilità di cambiamento e di conversione. Gesù vuole soltanto dire che ognuno di noi può essere nei vari momenti della sua esistenza tanto terreno buono quanto strada e che l'impegno è proprio nel cercare di divenire ogni giorno terra fertile, nonostante le aridità, le infedeltà e le preoccupazioni. È un vangelo che incoraggia e non certo una pagina che vuole innalzare i perfetti e relegare gli altri in una strada senza uscita.


Santi Gioacchino ed Anna
Mem. fac.

LETTURE: Sir 44, 1.10-15; Sal 131; Mt 13, 16-17.

Scrutare il piano di Dio

La memeoria dei genitori di Maria di Nazareth, non è una pia devozione, ma, seguendo la liturgia, è un modo per riflettere sulle radici della nostra salvezza. Essa, infatti, non è qualcosa che accade all'improvviso e senza nessuna preparazione, ma tutto avviene con gradualità. Scopriamo, quindi, che Dio ha educato il suo popolo ed ha chiamato persone (i re, i profeti, i sacerdoti) perché più da vicino collaborassero alla sua opera, ha cercato gente semplice perché comprendesse appieno i suoi disegni, ha ordinato tutto secondo il bene e la realizzazione del suo progetto. Capire questo, vuol dire considerare i santi, come quelli proposti oggi, nell'ottica di Dio e non in una mera propettiva umana: non sono solo intercessori, ma persone concrete che hanno vissuto la loro storia personale e sociale leggendo tutto in una prospettiva di fede, nella speranza di vedere la salvezza.

Apoftegmi - Detti dei Padri

E' secondo l'insegnamento del nostro Salvatore Gesù Cristo che i monaci di Egitto regolano la loro condotta di vita... Li si può vedere disseminati nel deserto, aspettare Cristo come dei veri figli aspettano il padre, o come un esercito attende l'imperatore, o come dei servi attendono il loro padrone e liberatore. Tra di loro non vi è preoccupazione alcuna, non vi è preoccupazione per il vestito, per il cibo, ma solo, nel canto, l'attesa della venuta di Cristo.

Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo.

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Anzitutto, amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Poi, il prossimo come se stesso. Quindi non uccidere. Non commettere adulterio.
Non rubare. Non avere desideri impuri. Non dire falsa testimonianza. Onorare tutti gli uomini. E non fare agli altri ciò che non si vuole fatto a sé stesso.

Cap.4,1-9.