preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La parabola del seminatore, dopo averla ascoltata nella XV Domenica, viene riproposta oggi, non come una pedissequa e inutile ripetizione, ma a mo' di sottolineatura dell'importanza che la parola deve avere nella vita del credente. Inoltre, la lettura continua feriale del vangelo di Matteo ci fa penetrare meglio il cammino che l'evangelista stesso propone alla comunità per la quale scrive, che è percorso lungo il quale si deve modulare la nostra esperienza di battezzati.
Se la parabola è chiara, altrettanto non lo è il nostro comportamento nei confronti di ciò che è stato seminato in noi. Non vi sono delle caratterizzazioni stabilite, questo sarebbe contrario alla dottrina stessa cristiana, in quanto predestinerebbe alcuni alla dannazione e altri alla vita eterna. Quando, infatti, si interpretano i terreni (strada, sassi, spine, terra buona) come caratteri predeterminati di un individuo, si nega qualsiasi possibilità di cambiamento e di conversione. Gesù vuole soltanto dire che ognuno di noi può essere nei vari momenti della sua esistenza tanto terreno buono quanto strada e che l'impegno è proprio nel cercare di divenire ogni giorno terra fertile, nonostante le aridità, le infedeltà e le preoccupazioni. È un vangelo che incoraggia e non certo una pagina che vuole innalzare i perfetti e relegare gli altri in una strada senza uscita.
E' secondo l'insegnamento del nostro Salvatore Gesù Cristo che i monaci di Egitto regolano la loro condotta di vita... Li si può vedere disseminati nel deserto, aspettare Cristo come dei veri figli aspettano il padre, o come un esercito attende l'imperatore, o come dei servi attendono il loro padrone e liberatore. Tra di loro non vi è preoccupazione alcuna, non vi è preoccupazione per il vestito, per il cibo, ma solo, nel canto, l'attesa della venuta di Cristo.
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Anzitutto, amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Poi, il prossimo come se stesso. Quindi non uccidere. Non commettere adulterio.
Non rubare. Non avere desideri impuri. Non dire falsa testimonianza. Onorare tutti gli uomini. E non fare agli altri ciò che non si vuole fatto a sé stesso.
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