Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Marzo 2006
Tempo di Quaresima III, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Mercoledì 22 marzo 2006

Chi osserverà i precetti, sarà grande nel regno dei cieli.

Il Vangelo secondo Matteo, destinato in primo luogo a una comunità giudeo-cristiana, presenta Gesù come il nuovo Mosè che dal monte promulga la nuova Legge, le Beatitudini. Non per questo la Legge e i Profeti vengono aboliti: piuttosto essi raggiungono in lui il loro compimento. Gesù è venuto a liberarci dalla schiavitù della legge non abrogandola, bensì compiendola, e in modo sublime. Infatti dietro la legge, che vieta ciò che sa di morte, c'è il Signore che dà la vita; dietro la parola che condanna la trasgressione, c'è il Padre che perdona il trasgressore. Gesù è il primo che vive l'amore. L'amore infatti non fa male a nessuno: "pieno compimento della legge è l'amore". La giustizia di Gesù non è quella degli scribi e dei farisei: è quella superiore del Figlio, che perdona, uguale a quella del Padre, "che condona tutto il debito" a chiunque e che fa entrare chi la vive nel suo Regno. Gesù è fedele, vive infatti la Parola data a Mosè e richiamata dai profeti. Per questo il Padre ci dice di ascoltarlo. E' il Verbo fatto carne, venuto tra gli uomini per dare compimento alla Legge e ai Profeti. Gesù non rinuncia alla legge, né alla profezia, la salvezza per noi procede e continuerà a procedere dalla Parola di Dio. Non si può arrivare al Signore per altra strada. Certo siamo peccatori; è la misericordia che ci conduce al suo cuore di Padre. Ma non dovremmo mai illuderci che ci si sia possibile piacere a Cristo senza la Legge e i Profeti, o trasgredendo, in nome di una presunta libertà, anche soltanto "un solo iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto". Dio è fedele a se stesso. La luce che ci ha dato nel passato – "luce ai miei passi è la tua Parola" - deve continuare a illuminare la nostra vita. Gesù ci vuole temprati nel sacrificio, nell'ubbidienza, nel confronto sereno con la volontà di Dio, che ci supera e ci illumina. "Chi insegnerà a osservare questi precetti – dice Gesù – sarà considerato grande nel Regno dei Cieli". La storia è sorretta dai grandi interventi di Dio: la Legge, i Profeti, Cristo Signore, che dà vero compimento. Il Vangelo ci ha presi, ci ha conquistati, ci ha trasformati in apostoli di Cristo. Siamo nel disegno di Dio: la Legge, i Profeti, Cristo, ora, la Chiesa, che evangelizza, ci fa sentire personalmente inseriti in questo magnifico progetto.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Gregorio disse: «Che la tua opera sia pura per la presenza del Signore e non per l'ostentazione».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE IL GRADO DELLA SCOMUNICA

La misura della scomunica o del castigo corporale deve essere proporzionata alla gravità della colpa; e la valutazione di questa dipende esclusivamente dal giudizio dell'abate. Se un fratello comunque si rende colpevole di colpe leggere sia privato della partecipazione alla mensa comune. Per chi viene escluso dalla mensa si usi questa norma: non canti da solo in coro né salmo né antifona né proclami le letture, finché non abbia fatto la soddisfazione; inoltre prenda il pasto da solo dopo la refezione dei fratelli; così, per esempio, se i fratelli mangiano all'ora sesta, egli mangi a nona; se i fratelli a nona, egli a vespro, finché, dopo un'adeguata soddisfazione, non abbia ottenuto il perdono.

Cap.24,1-7.