"Parla, perché il tuo servo ti ascolta", questo ritornello sarà quello di Gesù per tutta la sua vita. Egli sarà sempre un servo dell'ascolto del suo Padre. Egli sarà sempre in rapporto con il suo Padre nella preghiera. Egli sarà anche il servo della meditazione di tutto quello che ha ricevuto dal Padre. È dal Padre che riceve l'autorità di scacciare i demoni, di guarire, di predicare un messaggio che salva. In lui è donata la grazia ed è lui il servo che si offre nella totalità del suo sacrificio interiore di cui ci parla il salmo 39,8. Egli viene a fare la sua volontà per la quale siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del suo corpo (Eb 10, 7.9.10). la sua presenza in mezzo a noi ha come scopo santificare gli uomini, risanarli, liberarli... per creare un mondo nuovo, un mondo redento. Egli fa della volontà del Padre il suo cibo e agisce per liberare quelli che sono soggiogati dal maligno. Ieri abbiamo visto che lo spirito immondo aveva la parola, ma oggi i demoni non parlano più perché Gesù non li permette di parlare. Dove si ascolta, si predica, si nutre della parola di Dio, lì i demoni non hanno la voce. Se custodiamo la sua parola in noi, ascolteremo solo la voce di Dio. Lasciamo che la voce di Dio faccia tacere quella del demonio affinché possa parlarci. A questo punto è richiesto un atteggiamento orante come Gesù che curava costantemente il rapporto col Padre nella preghiera. Egli era sempre in comunione col Padre.
Si sa che se qualcuno prende in mano dell'olio per ungere un infermo prima ne gode lui stesso. La stessa cosa con avviene nella preghiera di intercessione.
VARIE SPECIE DI MONACI E LORO VITA La terza specie di monaci, detestabile sotto ogni punto di vista, è quella dei sarabaiti; i quali, non provati da alcuna regola né educati dall'esperienza come oro nella fornace, ma resi molli come piombo, mentre con le loro opere restano fedeli al mondo, mostrano con la tonsura di mentire a Dio. Essi, a due a due, a tre a tre, o anche da soli, senza pastore, chiusi non negli ovili del Signore ma nei propri, hanno per legge l'appagamento dei loro desideri; poiché tutto ciò che pensano o scelgono lo dichiarano santo, e ciò che non vogliono lo ritengono illecito.