Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
10 - 16 Aprile 2005
Tempo di Pasqua III, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 11 aprile 2005

Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no...

Nel dialogo che si instaura tra Gesù e i giudei dopo aver visto operare da Lui la moltiplicazione dei pani, Egli introduce lo stupendo discorso sul pane ella vita, ma prima rivela loro le intenzioni dei loro cuori. S. Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein - ha affermato: "Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no".
La ricerca di verità ci conduce inevitabilmente a Gesù e, ugualmente, l'incontro con Lui, Sapienza incarnata, ci pone dinanzi alla verità di noi stessi e della nostra storia. Per incontrare la Verità e capirla, bisogna cominciare da se stessi, mettere ordine dentro di noi. Cristo ci pone sempre dinanzi alla verità di noi stessi, ma lo fa con la discrezione e la volontà di amore che le sono proprie e con cui orienta la nostra attenzione verso ciò che realmente conta e ci è necessario nel cammino della vita. Egli ci svela che il bisogno del pane terreno nasconde il vero bisogno dell'uomo: quello di essere salvato e di incamminarsi verso la sua meta, cioè la vita eterna nella gloria di Dio.
L'invito a cercare un cibo che non perisce è dunque l'invito a cercare rettamente Cristo stesso, vero Pane disceso dal Cielo. È lui presente nei suoi misteri e vivo nei suoi sacramenti, il Segno vero ed efficace donatoci dal Padre; che aspetta la risposta di una fede sincera e operativa, feconda di carità. È questa la vera opera da compiere, accogliere la salvezza offertaci da Dio, credendo nel Signore Gesù senza lasciarci scandalizzare dalla Croce, strumento di redenzione e di liberazione totale dal giogo del male e della morte.
Nella prima lettura Stefano dà testimonianza appunto di questa fede colma di sapienza divina che non teme di proferire parole di verità e di affrontare la croce, nella certezza di andare incontro alla luce e all'Amore eterno, sull'esempio di Cristo che "in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia e si è assiso alla destra del trono di Dio".


Apoftegmi - Detti dei Padri

Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LETTORE DI SETTIMANA

Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.

Cap.38,1-4.