Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
10 - 16 Ottobre 2004
Tempo Ordinario XXVIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 12 ottobre 2004

Credi in Cristo e rendi puro l'interno e l'esterno

Ai Galati che vogliono ritornare alla circoncisione (segno che distingue Israele: il popolo eletto) san Paolo ricorda che in questo modo decadono dalla grazia e ritornano di nuovo sotto il giogo della legge. "In Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della Carità". Lo Spirito Santo ci rende liberi, ci apre all'amore. "Per mezzo dell'amore mettetevi gli uni a servizio degli altri".
E' l'esperienza di san Paolo che dopo essere stato guarito dalla cecità accoglie tutti i fratelli come il suo Signore.
Anche il Vangelo ci chiama ad accogliere Gesù Cristo che viene a liberarci da un legalismo formale. Gesù invitato a pranzo da un fariseo, si siede a tavola senza fare le abluzioni. Lui che conosce il cuore di ogni uomo e tutti i nostri pensieri, si rivolge al fariseo scandalizzato e dice: " Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità".
Quanto è gratificante un comportamento impeccabile, che ci fa sentire importanti davanti a Dio ma che ci chiude il cuore all'amore e ai fratelli. Ci si scandalizza delle imperfezioni degli altri, con una grande paura di essere smascherati noi stessi e che venga fuori la nostra debolezza. Ecco allora che nel nostro percorso una caduta può essere "provvidenziale" perché ci ridimensiona, ci permette di sperimentare la misericordia di Dio e di donarla poi ai fratelli. Si ha la possibilità così di passare da una vita centrata su noi stessi e basata sulla nostra autosufficienza alla logica dell'amore che supera la legge. Se accogliamo lo Spirito Santo, che è dinamico, che non agisce secondo schemi umani e ben delimitati, la nostra vita può trasformarsi davvero in una bella avventura. Gesù Cristo ha portato l'annuncio della salvezza ai peccatori ma anche a coloro che si credono giusti e che per questo rifiutano il suo amore gratuito. Chi ci può convincere di peccato? Solo lo Spirito Santo. "E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio" (Gv 16,8). Il peccato viene debellato non per schiacciare il peccatore ma perché gli arrivi la salvezza. Cristo ha condannato il peccato non il peccatore, ha preso su di sé la morte perché ad ognuno di noi arrivi la salvezza.
E allora "Fate la vera elemosina... Abbi pietà dell'anima tua col renderti grato a Dio. Chiede l'elemosina a te l'anima tua, rientra nella tua coscienza. Chiunque sia tu che vivi male, che vivi cioè in maniera infedele alla legge di Dio, rientra nella tua coscienza e lì troverai l'anima tua che ti chiede l'elemosina, la troverai bisognosa, povera, piena d'affanni, forse non la troverai neppure bisognosa ma diventata muta per la miseria in cui versa. Poiché se chiede l'elemosina, ha fame della giustizia... falle l'elemosina, dalle il pane... Se tu lo ascoltassi e comprendessi e credessi al Signore, egli ti direbbe: Sono io il pane vivo disceso dal cielo: Se dunque avrai fede, farai in modo di alimentare prima la tua anima. Credi in Cristo e sarà puro l'interno e sarà puro anche l'esterno." (S.Agostino).


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano ha detto: «Bisogna fuggire tutti gli artefici d'iniquità senza eccezione, siano amici o parenti, posseggano dignità di sacerdoti o di principi; perché evitare la loro compagnia ci procurerà l'intimità e l'amicizia di Dio».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LETTORE DI SETTIMANA

Si osservi a tavola un perfetto silenzio, in modo che non si oda alcun bisbiglio o altra voce all'infuori di quella del lettore. Quanto occorre per mangiare e bere, i fratelli se lo porgano a vicenda, senza che alcuno abbia bisogno di chiedere alcunché. Tuttavia, se proprio occorre qualcosa, lo si chieda col suono di un oggetto qualunque piuttosto che con la voce. E non ardisca nessuno chiedere spiegazioni su quanto si legge o su altro argomento, per non dare occasione di parlare; a meno che il superiore non voglia dire lui due parole di edificazione. Il fratello lettore di settimana, prima di incominciare a leggere, prenda un po' di vino e per rispetto alla santa comunione e perché non gli riesca troppo gravoso mantenere il digiuno; 11dopo, mangi con i settimanari di cucina e i servitori. I fratelli poi non devono leggere tutti per ordine di anzianità, ma soltanto quelli che possono farlo in modo da edificare chi ascolta.

Cap.38,5-12.