Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Luglio 2004
Tempo Ordinario XV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 12 luglio 2004

I nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.

La dichiarazione solenne e sconvolgente che leggiamo nel Vangelo di oggi, a prima vista, sembrerebbe contraddire la Parola di Dio proclamata sin dall'antico testamento che preannuncia la pace messianica. Lo stesso Signore risorto inoltre saluterà ripetutamente i suoi dicendo loro: "Pace a voi". Precisa e fa poi intendere che la sua pace non è come quella del mondo, ma sarà stabile e definitiva, frutto della redenzione e pegno per i risorti con Cristo. Anche nell'inviare i suoi ad annunciare al mondo l'avvento del Regno dice loro: "Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi". Cosa significano la spada e la guerra di cui ci parla oggi? L'annuncio della verità comporta sempre sconvolgimenti interiori perché mette in luce tutto ciò che è stato consumato nelle tenebre. I destinatari, tutti noi, sono pesantemente condizionati dall'errore, origine di ogni male e di ogni peccato. La Parola di Dio ha in se una forza, che è di chiara origine divina e di conseguenza non può mai scendere a compromessi. Ecco spiegato allora le origini delle divisioni tra coloro che accettano la Verità e coloro che la rifiutano. Il primo esempio lo troviamo proprio in seno ai dodici: undici di loro diventeranno, dopo l'effusione dello Spirito, intrepidi araldi del Vangelo e testimonieranno con il sangue la propria fedeltà a Cristo. Giuda, uno della sua casa, le vende per trenta denari! In conseguenza del primo tradimento appaiono subito le separazioni, la guerra, la spada, armi che sempre accompagneranno la chiesa nel corso dei secoli. Si formano così le schiere diverse, quella degli apostoli e dei credenti e quella dei nemici che seguitano a gridare e perpetrare la morte di Cristo e dei cristiani. Con Cristo poi non si può stare a mezzo servizio: Egli reclama ed esige un primato assoluto: "Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me". Quella spada, quelle preannunciate persecuzioni, quelle guerre non sempre apertamente dichiarate, s'identificano con la croce e fanno parte del sequela come condizioni indispensabili. S. Benedetto, nella sua Regola, dice ai suoi Monaci che nulla debbono anteporre all'amore di Cristo, ciò vale per ogni credente che voglia sapientemente guadagnare la vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Si sa che se qualcuno prende in mano dell'olio per ungere un infermo prima ne gode lui stesso. La stessa cosa con avviene nella preghiera di intercessione.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

VARIE SPECIE DI MONACI E LORO VITA

La terza specie di monaci, detestabile sotto ogni punto di vista, è quella dei sarabaiti; i quali, non provati da alcuna regola né educati dall'esperienza come oro nella fornace, ma resi molli come piombo, mentre con le loro opere restano fedeli al mondo, mostrano con la tonsura di mentire a Dio. Essi, a due a due, a tre a tre, o anche da soli, senza pastore, chiusi non negli ovili del Signore ma nei propri, hanno per legge l'appagamento dei loro desideri; poiché tutto ciò che pensano o scelgono lo dichiarano santo, e ciò che non vogliono lo ritengono illecito.

Cap.1,6-9.