Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Ottobre 2003
Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 23 ottobre 2003

Il fuoco di Gesù.

Il brano odierno del Vangelo ci presenta un Gesù duro che sembra quasi in contrasto con la visione del Gesù Risorto che, mostrando le piaghe della Passione, dona la sua pace agli apostoli. Proprio in questo contrasto possiamo capire la profondità del suo messaggio. Nel brano di oggi Gesù allude anche alla sua futura Passione, quando rivela, in una sensibilità anche umana, il sentimento di angoscia che prova nel pensare al futuro. E' proprio alla realtà della Croce che il brano di oggi ci invita meditare. E' lo strumento di salvezza del Padre per la nostra redenzione ma è anche segno dell'incomprensione dell'uomo rispetto al mistero di Cristo. Oggi il Vangelo ci invita al discernimento della scelta: i contemporanei di Gesù concretizzano la scelta con la Croce, cercando di eliminare fisicamente chi porta, invece il messaggio di amore e chi reca con sé la Redenzione. La morte di Cristo sulla Croce è frutto di questa scelta. La divisione che porta Cristo è l'esortazione a scegliere Lui come riferimento per la nostra vita, nella consapevolezza della sua misericordia nella sua forza redentrice. La speranza cristiana, attuata e resa visibile da Gesù porta quindi alla condivisione della sua vita gloriosa. La pace che Egli ci dona è quindi il frutto di questa unione intima con Lui ed è la conseguenza della nostra scelta di vita. Scegliere il bene e dividerlo dal male significa scegliere il vero ed unico Bene in Gesù per vivere dei suoi doni di pace. Il fuoco di Cristo che brucia è il fuoco di amore, il fuoco che prova i cuori come nel crogiuolo, il fuoco che consuma l'uomo perché possa rinascere a vita nuova, il fuoco della sua Passione: il fuoco che promana dalla sua Croce come espressione della sua forza rinnovatrice.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Pambo chiese ad Abba Antonio: "Cosa dovrei fare?". L'anziano gli rispose: "Non confidare nella tua giustizia e non preoccuparti del passato, ma controlla la tua lingua e il tuo stomaco".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSA

Alla mensa poi chi non arriverà prima del versetto, in modo che tutti insieme dicano il versetto e preghino e tutti insieme poi si siedano a tavola, chi dunque non giungerà per negligenza o per cattiva abitudine, sia ripreso fino alla seconda volta. Se ancora non si emenderà, non lo si ammetta a partecipare alla mensa comune, ma, separato dalla compagnia dei fratelli, mangi da solo, privato anche della razione di vino, finché non abbia dato soddisfazione e non si sia corretto. Alla stessa pena sia sottoposto chi non sarà presente al versetto che si dice dopo il pasto.

Cap.43,13-17.