Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
21 - 27 Settembre 2003
Tempo Ordinario XXV, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Martedì 23 settembre 2003

Chi è la vera madre, fratello, sorella di Gesù.

Con il Vangelo di oggi, siamo ancora nella prospettiva dell'ascolto della Parola di Dio. Siamo introdotti, con questo potente ausilio nell'appartenenza alla familiarità divina.
Gesù è invitato ad incontrare la sua madre, i suoi fratelli e le sorelle materiali; Egli invece risponde con l'appartenenza ad una famiglia i cui legami sono più forti di quelli del sangue. Siamo invitati a trasporre i legami familiari, senza peraltro annullarli, sull'ordine spirituale e della grazia divina. Nel brano evangelico sono nominati alcuni gradi di parentela, madre, fratello sorella al quale siamo chiamati a corrispondere; è importante considerare questi legami proprio alla luce di quei rapporti di parentela che qui mancano: padre e figlio.
Gesù è il Figlio unigenito per natura e noi diventiamo, in Cristo, figli per adozione; siamo quindi figli nel Figlio. L'esortazione odierna di Gesù deve essere quindi letta in questo recupero di un nuovo rapporto con il Dio Padre. Come si realizza questo rapporto nuovo; come poter vivere questo rapporto nella concretezza quotidiana? A questo quesito risponde allora Gesù. Essere figlio nel figlio significa essere fratelli e sorelle tra di noi.
La vita di grazia inaugurata dallo stesso Gesù è importante, ma questo non è sufficiente se non vi è il proprio impegno. Ascoltare la Parola di Dio è allora lo strumento per poter vivere il rapporto con il Padre. Ascolto è


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Giuseppe d'Arimatea prese il Corpo di Gesù e lo mise in una sindone monda e in un sepolcro nuovo, cioè in un uomo nuovo. Che ciascuno abbia gran cura di non peccare per non oltraggiare Dio che abita in lui, e per non scacciarlo dalla sua anima. La manna fu data a Israele per nutrirsi nel deserto, ma al vero Israele è stato dato il Corpo di Cristo».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE SENZA AUTORIZZAZIONE TRATTANO CON GLI SCOMUNICATI

Se un fratello, senza l'autorizzazione dell'abate oserà trattare in qualsiasi modo con il fratello scomunicato o parlare con lui o inviargli un messaggio, incorra nella pena di una eguale scomunica.

Cap.26,1-2.