Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
21 - 27 Settembre 2003
Tempo Ordinario XXV, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 24 settembre 2003

Le indicazioni per essere missionari di Gesù

Gesù, dopo aver scelto i Dodici apostoli li invia ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Inizia, così la loro missione che prolunga nello spazio e nel tempo la missione del Figlio, tramite l'azione della chiesa di Cristo. Il compito che Gesù affida ai suoi apostoli è importante. In queste poche righe è garantita la possibilità che il messaggio di salvezza di Gesù riguarda tutti noi, infermi nel corpo e nello spirito. Gesù chiede un impegno preciso ai suoi apostoli. Non è importante solo il messaggio che proclamano; la testimonianza della vita è parte integrante dell'annuncio. Quelle che leggiamo nel Vangelo non sono solo regole utili per chi è chiamato ad una particolare missione e responsabilità. Ognuno di noi ha una missione da svolgere; chi nella famiglia, chi sul posto di lavoro, chi nell'attività in parrocchia o nelle opere di volontariato o anche nel tempo libero; ad ognuno è richiesto quindi un impegno di responsabilità; la realizzazione concreta dipenderà poi dallo specifico concreto che si vivrà.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Sopporta obbrobrio e afflizione per il nome di Gesù con umiltà e cuore contrito. E mostra davanti a lui la tua debolezza ed egli diverrà la tua forza».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME L'ABATE DEVE ESSERE PREMUROSO VERSO GLI SCOMUNICATI

L'abate abbia cura con la massima sollecitudine dei fratelli che hanno mancato, perché non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (Mt 9,12). E perciò deve, come un medico esperto, usare tutti i rimedi: mandargli in segreto delle «sempecte», cioè dei saggi monaci anziani, i quali quasi di nascosto facciano coraggio al fratello in preda all'agitazione e lo inducano alla soddisfazione e lo confortino perché egli non soccomba sotto un'eccessiva tristezza (2 Cor 2,7), ma, come dice ancora l'apostolo, si dia prova a suo riguardo di maggiore carità (2 Cor 2,8) e tutti preghino per lui.

Cap.27,1-4.