Nacque nella seconda metà del secolo II. Di condizione servile, era tuttavia molto apprezzato dal correligionario Carpoforo, che gli affidò l'amministrazione dei suoi beni. Fu ordinato diacono dal papa Zefirino, al quale successe nella cattedra di Pietro l'anno 217 e resse la Chiesa per cinque anni e due mesi. La sua elezione provocò lo scisma di Ippolito, che rimproverava a Callisto la sua origine servile e soprattutto la sua arrendevolezza nei confronti dei peccatori. San Callisto dovette combattere anche contro l'eresia sabelliana. Morì "martire" nel 222, non per mano dell'autorità imperiale ma in occasione di una sedizione popolare.
San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla Via Aurelia.
Dal trattato «A Fortunato» di san Cipriano, vescovo e martire
Il cristiano nella persecuzione e nel tempo di pace
«Le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi» (Rm 8, 18).
Chi dunque non si sforzerebbe in tutti i modi di raggiungere tanta gloria da divenire amico di Dio, da entrare subito nel gaudio di Cristo, in modo che, dopo i tormenti e i supplizi della terra, possa riceverei premi del cielo? Per i soldati della terra è un titolo di gloria ritornare in patria trionfanti, dopo che hanno vinto il nemico. Ma non sarà, allora, molto più grande, molto più stimabile, la gloria di chi ritorna trionfante in paradiso, dopo aver vinto il diavolo? Nel luogo da cui Adamo peccatore fu cacciato, là riporteremo i trofei vittoriosi, dopo aver gettato a terra colui che ci aveva dapprima ingannati. Offriremo a Dio come dono graditissimo la nostra fede incontaminata, la virtù della mente
intatta, e la lode luminosa della nostra devozione. Ci accompagneremo a lui quando verrà il momento di ottenere la vendetta sui nemici. Staremo al suo fianco quando si siederà per giudicare. Saremo al suo fianco quando si siederà per giudicare. Saremo fatti coeredi di Cristo e resi uguali agli angeli. Avremo la gioia di possedere il Regno celeste insieme ai patriarchi, agli apostoli, ai profeti.
Quale persecuzione può esercitare una pressione verso il male pari a quella esercitata da queste realtà verso il bene? Quali tormenti una spinta maggiore?
Un cuore pieno di queste promesse diventa saldo, un animo, certo di tale premio, non potrà essere piegato da nessun terrore del diavolo e da nessuna minaccia del mondo; l'animo, dico, corroborato dalla fede certa e solida nella vita futura.
Si abbatta pure sui cristiani la tempesta della persecuzione. Essi non temeranno, perché vedono aperto su di loro il cielo. Li minacci pure l'antiCristo, ma Cristo li protegge. Venga loro inferta la morte, ma li segue l'immortalità. Che felicità, che gioia uscire da questo mondo nella letizia, uscire gloriosamente attraverso amarezze ed angustie, chiudere in un istante gli occhi che prima vedevano gli uomini e il mondo, e riaprirli subito per vedere Dio, il Cristo! Come appare rapido questo passaggio alla felicità! In un attimo sei sottratto alla terra per essere collocato nel regno dei cieli.
Tutto questo bisogna pensarlo con la mente e col cuore e meditarlo giorno e notte. Se la persecuzione troverà un soldato di Cristo impegnato così, non potrà vincerne la fortezza protesa verso il premio. Se invece la suprema
chiamata verrà prima, non rimarrà senza premio la fede che era preparata al martirio. Il prima e il dopo non interferiscono sul premio che Dio giudice concede. Nella persecuzione viene coronato il combattimento vittorioso, nel tempo di pace la condotta esemplare. (Capp. 13; CSEL 3, 346-347)
Callisto, un ex schiavo, fu papa dal 218 al 222. Legò il suo nome al primo cimitero ufficiale della Chiesa di Roma, sulla via Appia. Soffrì per contrasti interni alla comunità cristiana e subì il martirio a Roma, nel luogo dove sorge la chiesa a lui intitolata. La sua sepoltura nel cimitero di Calepodio, sulla via Aurelia, è ricordata il 14 ottobre nella Depositio martyrum (336).
Dal Comune dei martiri: per un martire o dal Comune dei pastori: per un papa.
O Dio, tu hai suscitato il santo papa Callisto per il servizio della Chiesa e per la pietà verso i fedeli defunti: rafforzaci con la sua testimonianza di fede perché, liberati dalla schiavitù della corruzione, raggiungiamo l’eredità incorruttibile. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.