Rita (Cascia, Perugia, fine sec. XIV - metà sec. XV), orientata alla vita consacrata, fu costretta a sposare un uomo violento. Dopo aver affrontato con esemplare pazienza, per molti anni, una difficile vita matrimoniale, riuscì a ottenere la conversione del marito poco prima che egli fosse assassinato. Persi pochi mesi dopo anche i suoi due figli gemelli, Rita entrò nel monastero agostiniano di Cascia; ebbe numerose esperienze mistiche che suscitarono intorno a lei un'intensa devozione popolare sin dalla sua morte.
Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell'Ordine di Sant'Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione.
Dona a noi, o Signore, la sapienza della croce e la fortezza con le quali hai voluto arricchire santa Rita [da Cascia], perché, sopportando le sofferenze con Cristo, partecipiamo più intimamente al suo mistero pasquale. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Dal Comune dei santi: per i religiosi.